070 ..:: 28.10.2022
..:: Sopra, una pagina dello spartito "La
Sonnambula" di Vincenzo Bellini.
TRINITAPOLI ..:: Vincenzo Bellini (Catania
1801, Puteaux 1835), oltre ad essere stato un celebre
compositore italiano, è conosciuto anche per la sua intensa
attività operistica dell’800.
Nato da una famiglia di musicisti, fu sin da subito
indirizzato agli studi musicali. Iniziò il suo percorso
musicale a Catania, e poi all’età di 18 anni si trasferì a
Napoli, dove ebbe l’opportunità di approfondire le sue
conoscenze musicali al Conservatorio sotto la guida del
maestro Nicola Antonio Zingarelli. A Napoli, Vincenzo
Bellini incontra Franco Florimo, con il quale instaura una
profonda amicizia, e che poi diventerà bibliotecario del
Conservatorio di Napoli e suo biografo.
Fin dalla giovane età, Bellini si dedica all’attività
compositiva ottenendo grandi successi. La sua produzione
musicale fu molto vasta, troviamo opere di musica sacra,
alcune sinfonie ed arie per voce ed orchestra. La sua prima
opera teatrale, Adelson e Salvini, risale al 1825.
Dal 1825 in poi, si susseguono numerose composizioni; Il
pirata (1827), Bianca e Fernando (1828), La straniera
(1829), I Capuleti e i Montecchi (1830), La sonnambula
(1831), Norma (1831), Beatrice di Tenda (1833) e I puritani
(1835).
Le sue opere furono così tanto apprezzate dai compositori,
cosicchè egli fu considerato un degno avversario di
Giacchino Rossini. Bellini, per ottenere un lirismo più
intenso, si discosta dallo schema melodico rossiniano
rimuovendo gran parte degli abbellimenti alla fine di ogni
sezione melodica. Questa sua tecnica musicale, attirò
l’attenzione di numerosi compositori tra cui Chopin, e
Wagner.
Nelle 1833, Bellini si trasferì a Parigi, dove la sua
carriera subì una svolta importante. Qui rappresentò al
Théâtre italien di Parigi “Il pirata” e “I Capuleti e i
Montecchi” ottenendo grandi consensi dal pubblico. A Parigi,
ebbe l’opportunità di conoscere alcuni dei più grandi
compositori dell’epoca, da cui trasse ispirazione per le sue
composizioni successive. Ma, proprio mentre stava lavorando
a un'opera in francese da illustrare al Teatro dell'Opéra di
Parigi, fu colpito da un’infezione intestinale. Morì alla
giovane età di 33 anni. Si conclude così, precocemente, la
sua carriera artistica e compositiva.
Tra le sue opere importanti citiamo “La sonnambula”. Si
tratta di un'opera seria in due atti scritta da Vincenzo
Bellini su libretto di Felice Romani. La prima
rappresentazione si tenne il 6 marzo del 1831 al Teatro
Carcano di Milano. Bellini compose l’opera in soli due mesi,
sul Lago di Como. Ebbe molte difficoltà, soprattutto perché
inizialmente la bozza del nuovo lavoro, era incentrata
sull’opera teatrale Hernani di Victor Hugo. Però, per
problemi legati alla censura, Bellini dovette rinunciare al
progetto originario e ricercò un romanzo più idilliaco
scegliendo “la Somnambule” di Eugène Scribe. In breve tempo
il librettista Romani modificò La Somnambule del romanziere
Scribe, che aveva bisogno di piccoli arrangiamenti. Bellini,
invece utilizzò le musiche che aveva scritto per “Hernani” e
insieme perfezionarono l’opera.
La trama è ambientata in un villaggio in Svizzera, e narra
la storia di Amina, che era da poco diventata la moglie di
Elvino; quest’ultimo però era voluto anche da Lisa, la
proprietaria del villaggio. Ben presto, giunge al locale il
conte Rodolfo, un uomo distinto che fece degli apprezzamenti
ad entrambe le ragazze. Nel corso della notte, Lisa vide
Amina sonnambula che si incamminava verso la camera del
conte, e sfruttò questa situazione per denigrarla agli occhi
di Elvino, e poter convolare a nozze con lui.
Amina, ignara di tutto, non comprendeva la folle reazione di
Elvino, e non poteva neanche giustificare ciò che era
accaduto nella notte. Soltanto con il secondo atto, viene
riconosciuta la sua incolpevolezza, quando ella si mostra di
nuovo sonnambula sul tetto di casa. E’ qui, che Amina,
ancora dormiente ammira il fiore donatole dal fidanzato che
pensava di aver perduto per sempre. La Sonnambula di Bellini
si conclude con le nozze tra Amina ed Elvino.
Per quanto riguarda l’orchestra, l’autore utilizza i flauti,
gli oboi, i clarinetti, i fagotti, i corni, le trombe, i
tromboni, i timpani, i piatti, il triangolo e gli archi. Per
le voci, invece, si serve del basso (Il conte Rodolfo,
Alessio), del tenore (un notaro, Elvino), del soprano
(Lisa), del mezzosoprano (Amina) e del coro (contadini e
contadine).
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
pagina web. |
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