053 ..:: 07.10.2022
..:: Sigfrido - Richard Wagner (Libretto) -
Titolo Originale: L’Anello del Nibelungo. Trilogia Sigfrido
– Seconda Giornata. Codice: LIB 004. Editore: Edizioni G.
Ricordi & C. Milano, Valutazione: VG / VG.
TRINITAPOLI ..:: Sigfrido, è il terzo dramma
musicale che compone la tetralogia L’Anello del Nibelungo,
scritto da Richard Wagner. La prima rappresentazione
dell’opera si tenne il 16 agosto 1876 al Teatro di Bayreuth.
In Italia, invece, la prima rappresentazione si fa risalire
al 17 aprile 1883 al Teatro di Venezia. L’opera si divide in
3 atti.
Il preludio è introdotto dal suono martellante dei timpani
con l’accompagnamento del pianoforte.
Il primo atto si apre con la rappresentazione di Mime nella
caverna, mostrando il suo sconforto nel non riuscire a
modellare la spada di Siegfried. Per molti anni, Mime si è
preso cura di Siegfried come se fosse suo figlio, e ora
vuole servirsi di lui per impossessarsi dell’anello
sottraendolo a Fafner. Sigfrido, un giorno, chiese a Mime di
raccontargli la sua storia. Egli, narra di quando aveva
trovato una donna, Sieglinde, morta nella foresta dopo aver
partorito. Del padre, invece, non aveva alcuna informazione,
sapeva soltanto che era stato ucciso, e di lui gli erano
rimasti i frammenti della sua spada (Nothung). Fino ad ora,
però Mime non era stato in grado di ripararla. Poco dopo,
giunge alla sua caverna un passante (Wotan). Egli svela a
Mime che solo Sigfrido sarà in grado di aggiustare la spada,
e sarà anche colui che lo ucciderà. Quando va via, torna
Sigfrido, il quale si innervosisce non appena vide che Mime
non aveva apportato alcun miglioramento alla spada. Così
Sigfrido tenta di costruirla da solo. Mime, ripensando alle
parole di Wotan, e spaventato dal fatto che Sigfrido avrebbe
potuto ucciderlo, decide di avvelenarlo con una bevanda.
Il secondo atto, inizia con la raffigurazione del drago
Fafner. Con la trasformazione di Fafner, l’autore ci vuole
far capire che, tutti coloro i quali si impossessano
dell’oro diventano dei mostri. Ci troviamo, nella caverna di
Fafner; dove è presente anche Alberich, il quale voleva a
tutti i costi recuperare l'anello. Si sviluppa, così un
dialogo tra i due antagonisti; Alberich che rivela a Wotan
tutto ciò che farà con il suo potere dopo aver riottenuto
l’anello. Wotan, invece, gli obietta che egli non voleva più
appropriarsene. Nel frattempo, Fafner decide di non
restituire l'anello ad Alberich e torna a dormire. All'alba
sopraggiungono nella caverna, Sigfrido e Mime. Sigfrido,
grazie alle note che intona con il suo corno, riesce a far
uscire il drago e a batterlo, con una pugnalata in petto.
Quando tocca il sangue del drago, diventa invincibile e
riesce a capire i richiami degli uccelli. Grazie a questo
potere, Sigfrido viene a conoscenza dell’intenzione di Mime
di volerlo avvelenare, e lo uccide. Sigfrido,
riappropriatosi dell’anello, si dirige verso il monte dove
si trovava Brunilde. Superata la barriera di fuoco, riesce a
svegliarla e a regalarle l’anello. Pertanto, i due sono
destinati a morire insieme.
Il terzo atto si apre con la rappresentazione dell’incontro
tra Wotan e Erda. Lei gli ripete di non poterlo aiutare, ma
Wotan voleva conoscere il suo destino, e logorato da tutto,
decide di lasciare il suo potere a Sigfrido il Valside. Così
i due si incontrano, e Wotan, trattato con arroganza, cerca
di ostacolare il cammino di Sigfrido, cosicché lui lo
colpisce con la sua spada. Wotan scompare, e Sigfrido riesce
senza paura ad attraversare il fuoco per raggiungere la
roccia dove si trovava Brünnhilde. Con un bacio, riesce a
risvegliarla. Ora, era una donna indifesa, e travolta
dall’amore per Sigfrido decide di rinunciare al mondo
divino.
L’ elaborazione di quest’opera fu molto lunga; il testo
letterario fu composto fra il 1851 e il 1852; mentre i primi
due atti furono musicati tra il 1856 e il 1857. Wagner,
lasciò per circa undici anni il lavoro incompleto, e lo
concluse definitivamente nel 1871, con la composizione del
terzo atto. Rispetto agli altri brani, il Sigfrido non ha
una coesione formale ben definita, infatti alcune sezioni
del testo si rivelano più ricche di elementi fiabeschi, che
di scene dal carattere tragico e passionale. Nell’opera, si
trovano tanti leitmotiv, appunto perché le relazioni tra i
personaggi sono numerose e variano continuamente nel corso
del brano.
Il finale di Sigfrido, è un duetto d’amore, dal carattere
romantico e istintivo. Wagner ha voluto mettere in musica le
emozioni dei personaggi con accordi imponenti e moderati.
L’organico orchestrale era composto da flauti, oboi, un
corno inglese; i clarinetti, i fagotti, i corni, le trombe,
i tromboni, i timpani, i piatti, il triangolo, i violini, le
viole, i violoncelli e i contrabbassi. Per quanto riguarda
le voci, egli si è servito del tenore (Sigfrido,Mime), del
basso/baritono (Wotan, Alberich), del basso (Fafner), del
soprano (Brünnhilde, Voce dell'uccello della foresta) e del
contralto (Erda).
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
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