068 ..:: 26.10.2022
..:: Sopra, la locandina de "La Traviata"
al Teatro alla Scala di Milano, avvenuto in data 17 Gennaio
1925.
TRINITAPOLI ..:: La Traviata è considerata
una delle opere più celebri di Giuseppe Verdi. E’ stata
composta nel 1853 su libretto di Francesco Maria Piave. E’
divisa in tre atti, e la storia trae ispirazione dal romanzo
“La signora delle camelie” di Alexandre Dumas (figlio). La
traviata, insieme a “Il trovatore” e a “Rigoletto”,
appartiene alla Triade Verdiana.
La prima rappresentazione dell’opera si tenne il 6 marzo del
1853 al Teatro La Fenice di Venezia. Come si apprende dallo
stesso Verdi, la composizione non ottenne grandi consensi
dal pubblico, sia per l’entrata in scena di interpreti di
basso livello, sia per la volgarità dei temi proposti.
Pertanto, egli non approvò altre rappresentazioni de "La
Traviata" a meno che, i ruoli dei personaggi fossero
affidati ai professionisti del settore.
La trama narra la storia di Violetta Valery, una giovane
donna malata, che decise di organizzare un lussuoso party
nella sua casa di Parigi, a cui parteciparono amici,
conoscenti e tra questi anche il Marchese d'Obigny, Flora
Bervoix e il visconte Gastone de Letorières. Durante la
festa la ragazza conosce Alfredo Germont, un giovane che le
rivolge tanti apprezzamenti, e che dopo il suo ultimo
malessere, le confessa di essersi informato più volte circa
le sue condizioni di salute. Violetta, dopo averlo
ringraziato per la sua premura, colpevolizza il Barone
Douphol, il suo protettore, per non averle dimostrato lo
stesso interesse di Alfredo.
Poco dopo Gastone, colui che ha presentato Alfredo a
Violetta, propone un brindisi a cui partecipano tutti gli
invitati e Violetta chiede agli ospiti di trasferirsi nella
sala accanto. Mentre ella stava camminando, avvertì un
malore e fu costretta a fermarsi. Alfredo Germont rimase a
farle compagnia. Siccome i due, erano rimasti soli, il
giovane decise di dichiarare il suo amore a Violetta. La
ragazza, però replica ammettendo di voler instaurare solo un
rapporto di amicizia e gli donò un fiore con la promessa di
farselo restituire il giorno seguente. La serata giunge al
termine, e quando Violetta resta da sola, riflette sulle
parole dette da Alfredo e decide di proseguire la sua vita
così com’è.
Dopo il secondo incontro, Violetta e Alfredo decidono di
andare a vivere insieme in una casa in campagna. Intanto,
Alfredo era venuto a sapere da Annina che Violetta aveva
venduto tutti i suoi beni per poter mantenere la loro nuova
casa. Così, mentre il ragazzo si reca a Parigi per occuparsi
della situazione economica, Violetta riceve la visita
inaspettata di Giorgio Germont, il padre di Alfredo. L’uomo
le impone di lasciare il figlio perché credeva che la donna
volesse trarre profitto dal patrimonio della sua famiglia,
ma la ragazza replica affermando che è lei a mantenere il
giovane; e a quel punto Giorgio ribadisce che il passato
ignobile della donna sta compromettendo la reputazione della
sua famiglia. Allora, per il bene di Alfredo, Violetta
decise di troncare la loro relazione scrivendogli una
lettera, nella quale gli precisò che stava ritornando dal
barone Douphol. Alfredo, disperato, si recò anch’egli dal
barone per mortificare Violetta, la quale colpita da un
malore improvviso, sviene. Poco dopo, i due uomini si
sfidano a duello, e Alfredo ebbe la meglio.
Quando escono tutti dalla sala, Violetta intrattiene una
conversazione con Alfredo, nella quale gli rivela di essere
innamorata del barone e lo sollecita ad andare via. Questa
bugia fa infuriare Alfredo, il quale richiama tutti gli
invitati e umilia Violetta lanciandole una borsa piena di
soldi. Violetta perde i sensi svenendo tra le braccia di
Flora, e tutti si scagliano contro Alfredo, rimproverandolo.
Intanto, la malattia è peggiorata e il Dottor Grenvil
annuncia che a Violetta restano soltanto poche ore di vita.
Ella, ricevette una lettera da Giorgio Germont, nella quale
le rivelò di aver raccontato tutta la verità ad Alfredo, e
che il giovane stava ritornando al palazzo. Quando Alfredo
sopraggiunge, ella decide di donargli un medaglione
chiedendogli di non dimenticarla. Nel frattempo, arriva
anche il padre di Alfredo, e pentitosi per aver ostacolato
il loro amore voleva abbracciarla, ma Violetta muore.
Per l’organico orchestrale Verdi ha utilizzato i flauti, gli
oboi, i clarinetti, i fagotti, i corni, le trombe, i
tromboni, i timpani, la grancassa, i piatti e gli archi.
Per quanto riguarda le voci, Verdi preferiva utilizzare i
timbri realistici dei personaggi, per dare più espressività
al brano. Egli, nelle sue composizioni inserisce gli stati
d’animo, i sentimenti, le emozioni di ogni personaggio per
rendere l’opera più autentica. Il pubblico era affascinato
da ciò.
Per il personaggio di Violetta si è servito di tre vocalità
diverse in ogni atto. Nel I atto ha utilizzato il soprano
leggero, nel II il soprano lirico e nel III il soprano
drammatico. Per i personaggi di Alfredo Germont e Gastone ha
utilizzato il tenore, che si contraddistingue per il suo
timbro esteso e brillante. Per Giorgio Germont e il barone
Douphol ha utilizzato il baritono, per Flora Bervoix il
mezzosoprano, per Annina il soprano e per Il marchese d'Obigny
e il Dottor Grenvil il basso.
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
pagina web. |
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