045 ..:: 03.10.2022
..:: Sopra, la locandina della prima
rappresentazione de “Il flauto magico”, avvenuta nel 1791.
TRINITAPOLI ..:: Il “Flauto Magico” è
ritenuta una delle opere più affascinanti del compositore
austriaco. Fu composta il 28 settembre del 1791, e la prima
rappresentazione si tenne al Teatro di Vienna il 30
settembre del 1791. Si tratta di un Singspiel, testualmente
“recita cantata”, divisa in due atti su libretto di Emanuel
Schikaneder.
L’intera storia, costernata di elementi leggendari e
fiabeschi, è ambientata in un Egitto utopistico. Il
protagonista è Tamino, che dopo essere stato inseguito da un
enorme drago, sviene e in suo aiuto giungono le Dame della
Regina della Notte. Esse annientano il mostro, e corrono
dalla Regina per metterla al corrente di quanto successo.
Ma, al loro ritorno, trovano Tamino rinsavito e, Papageno,
un uomo dalle sembianze d’uccello e ricoperto di piume, che
si pavoneggiava per averlo salvato. Egli è subito punito
dalle tre dame, che nel mentre mostrano a Tamino un’immagine
di Pamina, la figlia della Regina, rapita da Sarastro.
Tamino se ne innamora e vuole a tutti i costi liberarla,
così per ricompensarlo le tre dame gli regalano un flauto
magico.
La struttura dell’opera è definita come bitematica
bipartita, composta cioè da due parti. La prima parte è un
Adagio, la seconda è un Allegro. Tradizionalmente, l’overture
si apre con un tempo lento, seguito da un tempo più veloce,
che rappresenta la parte più importante dell’intero brano.
Nel Flauto Magico, invece, Mozart decide di dare più
rilevanza all’adagio iniziale, cioè al tempo lento. Infatti,
l’opera comincia con un imponente accordo che nel brano
presagisce l’entrata in scena di Sarastro e dei sacerdoti
del Tempio della Saggezza; inoltre, già da queste poche
battute l’autore ci mostra un breve scenario del percorso
misterico di Tamino: dalla battuta 8 alla 13 si susseguono
delle frasi melodiche eseguite dagli archi. Alcune di queste
mettono in evidenza il carattere drammatico e triste del
brano, mentre l’ultima frase termina con un accordo chiaro e
semplice; e attraverso questa differenza stilistica Mozart
ci mostra le difficoltà che ha dovuto affrontare Tamino, il
quale non era riuscito ad accedere al Tempio della Natura e
al Tempio della Ragione, ma dopo tante peripezie riesce ad
entrare nel Tempio della Saggezza. Terminato il primo
movimento, l’opera prosegue con l’Allegro, che si presenta
molto simile ad una fuga.
Mozart si è dedicato ad ogni sezione del brano con grande
maestria e intelligenza, mettendo in evidenza le
caratteristiche di ogni personaggio. Per quanto riguarda
l’organico, lo strumento principale è il flauto, poi
troviamo gli oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe,
timpani, archi. Per ciò che concerne le voci, invece, Mozart
utilizza il tenore (Tamino e Monostatos), il basso (Papageno
e Sarastro), il soprano (Palmina, la Regina della Notte,
Papagena, Prima e Seconda dama), il contralto (Terza dama).
Nello spartito del Flauto magico, troviamo dei generi
musicali che l’autore riprende da alcuni compositori del
passato. Infatti, per l’overture, trae ispirazione dalla
sonata in Si bemolle maggiore di Muzio Clementi e dagli
elementi tipici dell’overture francese. Anche se all’inizio,
l’opera era stata ideata per una platea ristretta, ha
raggiunto in poco tempo, un considerevole successo a livello
internazionale.
“Il flauto magico”, fu l’ultima composizione scritta da
Mozart, prima della sua morte. L’autore ha voluto lasciare
in eredità al mondo questo capolavoro, prendendo ispirazione
dalle tradizioni tipiche del teatro popolare viennese.
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
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