077 ..:: 04.11.2022
..:: Sopra,
Hector Berlioz in una fotografia dell'epoca ed alcune note
memorabili.
TRINITAPOLI ..:: Hector Louis Berlioz, (La
Côte-Saint-André 1803 – Parigi 1869) è stato uno dei
compositori francesi più importanti del periodo romantico.
Proveniente da una famiglia di modeste condizioni, fin da
giovanissimo si appassionò alla musica e dall’età di 12 anni
iniziò a seguire le lezioni di pianoforte, flauto e
chitarra. Dopo gli studi liceali fu obbligato dal padre, un
noto medico, ad iscriversi alla facoltà di medicina a
Parigi. A 19 anni però, decise di abbandonare l’università
per seguire la sua vera passione; la musica. Pertanto,
cominciò a frequentare le lezioni di composizione sotto la
guida del maestro, e compositore francese Jean-François
Lesueur. Nel 1826 fu ammesso al Conservatorio di Parigi e
divenne allievo dello stesso Lesueur, e del grande
compositore ceco Antonín Reicha.
Berlioz si dedicò intensamente all’attività compositiva,
toccando vari genere musicali. Tra le sue principali opere
di musica sacra si annoverano la “Messe solennelle” per coro
e orchestra (1824), “Chant sacrée” per tenore, coro e
orchestra (1829) la “Grande messe des morts” (Requiem) per
tenore, coro e orchestra (1837), “Prière du matin” per coro
e pianoforte (1846), “Te Deum” per tenore, coro, organo e
orchestra (1849) e “La Fuite en Égypte, mystère en style
ancien” per tenore, coro e orchestra (1850). Scrisse anche 6
Overtures tra cui Waverley (1828), Le Roi Lear (1831),
Carnevale Romano (1844), Le Corsaire (1844), e numerose
opere liriche. Tra le più note citiamo Estelle et Némorin
(1823), Benvenuto Cellini (1838), Les Troyens (1856-1858) e
Béatrice et Bénédict (1862).
Per quanto riguarda il genere sinfonico, invece, la sua
composizione più importante è la “Symphonie fantastique”
composta nel 1830. Si tratta di una sinfonia a programma,
scritta per sola orchestra, la cui esecuzione doveva essere
integrata dalla lettura di un programma ideato dall’autore
stesso. L’opera si compone di 5 movimenti legati tra loro da
un intreccio narrativo.
Quando nel 1827, Berlioz assistette alla rappresentazione
dell’opera di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, rimase
affascinato dalla protagonista Harriet Smithson, di cui si
innamorò perdutamente. In questa sinfonia egli volle
descrivere se stesso e i suoi sentimenti contrastanti, e il
tema musicale che collegava tutti i movimenti, alludeva
sempre alla donna amata.
Nel primo movimento "Fantasticherie - Passioni" sono narrati
i diversi stati d’animo dell’autore prima e dopo aver
conosciuto la donna amata. Si verifica il passaggio
repentino da una condizione a un'altra, dall’inquietudine
alla gioia, dall’esaltazione alla possessività, dall’amore
alla disperazione. Proprio per questo motivo, la melodia
iniziale ritorna incessantemente in ogni movimento, come una
idea fissa. Il secondo movimento "Un ballo", è un
travolgente valzer nella tonalità del la maggiore, che
raffigura il protagonista durante una festa, il cui pensiero
era sempre rivolto alla donna amata. Il terzo movimento,
"Scena campestre", è un adagio in fa maggiore, nel quale il
protagonista si lascia travolgere da pensieri contrastanti.
In preda alla disperazione, egli tentò di avvelenarsi con
l'oppio. Il quarto movimento, "Marcia al supplizio", è un
allegretto nella tonalità del Sol minore, nel quale il
protagonista, sotto l’effetto dell’oppio sognò di essere
condannato a morte per aver ucciso la donna amata. Il quinto
movimento "Sogno di una notte di sabba" conduce il
protagonista in un ritrovo di streghe, in un corteo macabro
e solenne. Per l’organico orchestrale, Berlioz si è servito
dei flauti, degli oboi, del corno inglese, dei clarinetti,
dei fagotti, dei corni, delle trombe, dei tromboni, dei
timpani, del tamburo, della grancassa, delle campane, delle
arpe e degli archi.
La prima esecuzione dell’opera si tenne il 5 dicembre del
1830 al Conservatorio di Parigi. Inizialmente, la sinfonia
non fu molto apprezzata e ricevette numerose critiche, sia
per la scelta dei 5 movimenti invece di 4, sia per la
scrittura del programma. Al contrario, il brano piacque
molto ai grandi compositori come Liszt, il quale trasse
ispirazione dalla sinfonia per perfezionare il linguaggio
musicale nelle sue opere.
In tutte le sue opere sinfoniche successive, “Harold en
Italie” (1834), “Roméo et Juliette”, (1839), “Grande
symphonie funèbre et triomphale”, Berlioz trasse ispirazione
da Beethoven, Weber e Gluck, i suoi compositori preferiti.
Nel 1831 lasciò Parigi per recarsi a Roma grazie al
prestigioso premio assegnatogli al Prix de Rome con la sua
cantata “La morte de Sardanapale”. Dopo aver trascorso due
anni a Roma, ritornò a Parigi, dove rimase per il resto
della sua vita. Morì all’età di 66 anni.
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
|
Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
pagina web. |
|