058 ..:: 16.10.2022
..:: Sopra, la locandina del Teatro alla
Scala del 1957. Anna Bolena interpretata da Maria Callas e
Gianni Raimondi. Musica di Gaetano Donizetti, Regia di
Luchino Visconti.
TRINITAPOLI ..:: Donizetti ottenne il suo
primo trionfo internazionale nel 1830, con l’opera seria
“Anna Bolena”. Si tratta di una tragedia lirica divisa in
due atti, su libretto di Felice Romani. Donizetti la compose
in soli trenta giorni, e la prima rappresentazione si tenne
il 26 dicembre del 1830 al Teatro Carcano di Milano.
La vicenda trae ispirazione dall’autenticità dei fatti
realmente accaduti. L'opera è ambientata nel Castello di
Windsor, in una delle abitazioni di Anna Bolena. Il re
d’Inghilterra, Enrico VIII marito di Anna Bolena, si era
infatuato di un’altra donna, Giovanna Seymour, dama di
compagnia della moglie, e voleva unirsi in matrimonio con
lei. Per fare ciò, però dovette rinnegare la moglie, e
architettò un piano malvagio per disonorarla e farla
condannare a morte.
Intanto, Giovanna non voleva che la regina sospettasse del
suo tradimento, e appare tormentata tra l’amore che nutriva
per Enrico e il dispiacere nei confronti della donna.
Successivamente, Anna persuasa dal fratello Lord Rochefort,
decise di incontrare il suo ex fidanzato Riccardo Percy, il
quale ammette di essere ancora innamorato di lei e le chiede
di fuggire insieme. Anna lo respinge e iniziò a gridare fino
a quando giunse Smeton in suo soccorso, il quale si scontrò
con Percy e la lotta si concluse con lo svenimento di Anna.
Quando arrivò il re, che era a conoscenza dei sentimenti
reciproci dei due, sfruttò la situazione a suo vantaggio e
incolpò Anna di tradimento. Si ritrovò ad essere complice
della vicenda anche Smeton, il servo della regina che era
infatuato di lei. Enrico, dispose la condanna a morte della
moglie e dei presenti coinvolti nella vicenda; Smeton,
Rochefort e Percy. Giovanna, nonostante fosse turbata dai
sensi di colpa, acquisì il titolo di nuova regina.
Anna era ormai in isolamento, nessuno poteva farle visita.
Mentre ella riflette sul suo destino, arriva Giovanna che
pentitasi, decide di raccontarle tutta la verità e le rivela
di essere l’amante di Enrico. Dopo un primo momento di
confusione, Anna la comprende e la perdona, ritenendo il
marito l’unico responsabile del tradimento. In attesa di
conoscere il destino della regina, tutti si recarono fuori
dal tribunale, dove si stava svolgendo il processo. Enrico
aveva interrogato Smeton il quale fu costretto da lui a
mentire. Nel frattempo, Anna e Percy arrivano in tribunale;
e Enrico informa la donna sulla testimonianza di Smeton, il
quale aveva confermato il suo tradimento con Percy.
Vedendo il comportamento crudele di Enrico, Anna si pente di
aver lasciato Lord Percy per lui. Per replicare alle accuse
del re, Lord Percy ribadisce che il vero traditore era stato
lui quando gli aveva sottratto Anna per convolare a nozze
con lei. Giovanna, in preda ai sensi di colpa, supplica
Enrico di salvare la vita di Anna, ma lui non solo le
risponde negativamente, anzi le annuncia che nella sua
punizione sarà inserita anche la figlia avuta da Anna,
Elisabetta I.
Al termine del processo, Hervey annuncia la condanna a morte
per Anna Bolena, Lord Percy e tutti coloro che erano stati
coinvolti nella vicenda. Imprigionati nella Torre di Londra,
Rochefort e Percy iniziano a dialogare, e Lord Rochefort si
rammarica per aver acconsentito al matrimonio della sorella
con Enrico solo per un tornaconto personale. Intanto, Hervey,
ufficiale del re, comunica ai due che Enrico è disposto a
concedergli il suo perdono. Percy e Rochefort rifiutano la
grazia e si preparano alla loro morte dolorosa. Così Hervey
raggruppa Anna, Percy, Rochefort e Smeton per portarli al
supplizio. Mentre si avvertono gli spari dei cannoni per
festeggiare le nozze tra Enrico e Giovanna, Anna muore.
Percy, Rochefort e Smeton vengono accompagnati al martirio
dalle guardie.
Al giorno d’oggi, Anna Bolena è considerata ancora una delle
opere più stupefacenti di Donizetti. Molti musicologi sono
concordi nell’affermare che tra l’Ottocento e il Novecento,
l’opera non fu mai rappresentata perché ritenuta troppo
difficile da eseguire.
Per le voci, Donizetti ha utilizzato il soprano (Anna Bolena,
Giovanna di Seymour), il contralto (Smeton), il tenore (Lord
Riccardo Percy, Sir Hervey), il basso (Enrico, Lord
Rochefort), e il coro (Cortigiani, ufficiali, cacciatori,
soldati).
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
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