034..:: 28.09.2013
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Nella foto, la soprano, Luciana Distante.
Proseguiamo questo «percorso musicale» a
cura di Luciana Distante, soprano. E' una iniziativa
dell'Assodolab riservata a coloro che amano la "buona
musica" e gli "autori del passato" che ci accompagnerà per tutto l'anno 2013 su
queste pagine web del nostro Supplemento di informazione
on-line
www.lasestaprovinciapugliese.it
La prossima uscita sarà il prossimo sabato.
La Redazione
Prof. Agostino Del Buono
Regione Puglia, LECCE..:: Wolfgang Amadeus Mozart, (Joannes
Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, Salisburgo, 27
gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791), morì a trentacinque
anni, lasciando pagine indimenticabili di musica classica di
ogni genere, la sua produzione comprende musica sinfonica,
sacra, da camera e opere di vario genere. Mozart è stato il
principale esponente del “Classicismo” settecentesco, i cui
canoni principali erano l’armonia, l’eleganza, la calma
imperturbabile e l’olimpica serenità. Sin da bambino Mozart
dimostrò un talento per la musica tanto precoce quanto
straordinario, un vero e proprio bambino prodigio: a tre
anni batteva i tasti del clavicembalo, a quattro suonava
brevi pezzi, a cinque componeva; sviluppò fin da piccino
l’orecchio assoluto.
Verso la metà del 1763 tutta la famiglia intraprese un lungo
viaggio, che durò più di tre anni, toccando quelli che erano
i principali centri musicali dell'Europa occidentale:
Monaco, Augusta, Stoccarda, Mannheim, Magonza, Francoforte,
Bruxelles e Parigi (dove soggiornarono il primo inverno),
poi Londra, quindi di ritorno attraverso L’Aja, Amsterdam,
Parigi, Lione, la Svizzera e infine arrivando a Salisburgo
nel novembre 1766. Mozart suonò nella maggior parte di
queste città ed incontrò molti compositori che
inevitabilmente influenzarono la sua formazione artistica.
Dal 1769 al 1773 Wolfgang effettuò con il padre tre viaggi
in Italia.
I soggiorni milanesi diventeranno una importante esperienza:
Mozart a Milano incontrò musicisti (Johann Adolph Hasse,
Niccolò Piccinni, Giovanni Battista Sammartini, Johann
Christian Bach e forse anche Giovanni Paisiello), cantanti
(Caterina Gabrielli) e scrittori (Giuseppe Parini, che
scrisse per lui alcuni libretti). Lasciò Milano il 15 marzo
1770, per tornarci più volte, come nel 1772 per il debutto
italiano di Lucio Silla.
Un altro importante soggiorno fu quello di Bologna (in due
riprese, da marzo ad ottobre 1770). Amadeus prese lezioni di
contrappunto da padre Martini e sostenne l’esame per
l’aggregazione all’Accademia Filarmonica di Bologna (allora
titolo ambitissimo dai musicisti europei). Dopo i
salisburghesi si recarono a Napoli. Amadeus era attratto
dagli innovatori della musica a Napoli: Traetta, Cafaro,
Francesco De Majo e principalmente Paisiello. Mozart a
Napoli venne ad imparare, tuttavia la città lo ignorò,
Ferdinando IV di Borbone, all’epoca diciottenne, non lo
ricevette a corte se non in una visita di cortesia presso la
Reggia di Portici. Per Mozart non arrivò nessuna scrittura
nei Teatri napoletani, nessun concerto alla corte della
Capitale della Musica. Il viaggio di ritorno verso la casa
natia iniziò con una nuova sosta a Roma, dove papa Clemente
XIV gli conferì lo Speron d'oro. Indi lasciarono Roma per
recarsi sulla costa adriatica, fermandosi ad Ancona e
Loreto.
Il terzo e ultimo viaggio in Italia durò dall'ottobre del
1772 fino al marzo del 1773. Nel 1777, Mozart, accompagnato
dalla madre, partì alla ricerca di nuove opportunità. Si
recò prima Monaco, poi ad Augusta ed a Mannheim. Nel 1778,
si recò a Parigi dove trovò ben presto da lavorare. Il suo
risultato più importante è la sinfonia (KV 297). Il giorno
del debutto della sinfonia, il 18 giugno, sua madre era
seriamente malata. Anna Maria Pertl coniugata Mozart, morì
il 3 luglio 1778. Richiamato a casa, Wolfgang, sia pure
riluttante, obbedì e si diresse verso la città natale. Alla
metà di gennaio del 1780 egli era di nuovo a Salisburgo,
dove era alle dipendenze della Corte Arcivescovile come
organista. A Wolfgang, tuttavia, questa occupazione andava
stretta. A causa di tale sete di libertà, Wolfgang cominciò
ad avere dissidi sempre più frequenti col padre e,
soprattutto, con l'Arcivescovo di Salisburgo Hieronymus von
Colloredo. La rottura tra i due arrivò presto. Grazie ai
contatti con i Weber, a Wolfgang venne commissionata
un'opera, Idomeneo, ossia Ilia ed Idamante, da
rappresentarsi a Monaco. Convinto di poter accattivarsi con
questa il favore della Corte, Mozart si gettò nella
composizione con entusiasmo, e alla fine del 1780 era nella
capitale bavarese. Il 29 gennaio 1781 Idomeneo andò in scena
con successo trionfale, tanto che ne vennero disposte
numerose repliche; nello stesso periodo, l'Imperatrice Maria
Teresa moriva, e l'Arcivescovo Colloredo si recò a Vienna
per i funerali. Questi fatti "costrinsero" Wolfgang a
rimanere più del dovuto fuori sede e a raggiungere il suo
padrone nella capitale austriaca: ufficialmente per
ricongiungersi a lui e scusarsi, in realtà con lo scopo di
farsi assumere dal nuovo Imperatore Giuseppe II, cosa che
però non accadde. Mozart solo nel 1787 sarà nominato
compositore di corte. Mozart rimarrà nella capitale
austriaca, salvo brevi periodi, per il resto della sua vita,
componendovi le sue musiche migliori e morendovi giovane,
senza conoscere mai il vero successo.
Mozart morì il 5 dicembre 1791. Le esequie furono celebrate
il 6 dicembre, alle tre del pomeriggio. Il feretro fu
portato al Duomo di Santo Stefano, davanti alla Cappella del
Crocifisso, nei pressi del cosiddetto "pulpito di Capistran",
dove per i funerali più modesti la benedizione avveniva
all'aperto. Il corpo venne poi sepolto in una fossa comune
del cimitero di San Marco.
La malattia e la morte di Mozart sono stati e sono tuttora
un difficile argomento di studio, oscurato da leggende
romantiche e farcito di teorie contrastanti. Gli studiosi
sono in disaccordo sul corso del declino della salute di
Mozart, in particolare sul momento in cui Mozart divenne
conscio della sua morte imminente e se questa consapevolezza
influenzò le sue ultime opere.
Mozart morì lasciando incompiuto il Requiem, il cui
completamento fu affidato dalla moglie del compositore in un
primo tempo al musicista Joseph von Eybler, il quale,
tuttavia, ben presto si fece indietro. Fu allora chiamato il
giovane compositore Franz Xaver Süssmayr, allievo e amico di
Mozart che terminò il lavoro, completando le parti non
finite e scrivendo ex novo quelle inesistenti.
Luciana Distante
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