060 ..:: 18.10.2022
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..:: Sopra, Gaetano Donizetti immerso nelle
sue note dell'opera "La fille du regiment"..
TRINITAPOLI ..:: Gaetano Domenico Maria
Donizetti (Bergamo 1797 – Bergamo 1848) è stato un noto
compositore italiano, e uno degli operisti più famosi
dell'Ottocento.
Proveniente da una famiglia umile, egli si appassionò ben
presto agli studi musicali. Infatti, all’età di 7 anni
iniziò a seguire assiduamente le lezioni di musica sotto la
guida di Johann Simon Mayr. Si trasferì poi a Bologna, dove
ebbe la possibilità di proseguire gli studi musicali con il
maestro Stanislao Mattei. In questo periodo, iniziò a
comporre numerose opere teatrali, tra cui Il Pigmalione, e
composizioni strumentali di vario genere. A Bologna, ebbe
l’opportunità di conoscere Vincenzo Bellini, con cui divenne
intimo amico e per il quale scrisse la Messa di Requiem, che
fu rappresentata per la prima volta a Bergamo nella Basilica
di Santa Maria Maggiore, il 28 aprile 1870.
Dal 1821 al 1838 Donizetti visse tra Roma e Napoli, dove
produsse alcune opere buffe tra cui L’aio nell’imbarazzo e
Elisabetta al castello di Kenilworth. Le sue composizioni,
rappresentate nei teatri di tutto il mondo, riscossero un
grande successo a livello internazionale. Tra le più
importanti citiamo L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor,
Don Pasquale, La fille du régiment, La Favorite, Maria
Stuarda, Anna Bolena. Dopo il 1830, nel suo periodo di
grande popolarità, Donizetti dovette affrontare degli
spiacevoli eventi nella sua vita; la morte delle due figlie
e della moglie, avvenute nel 1837. Quando nel 1838 si
trasferì a Parigi, alcune delle sue opere furono
rappresentate al Teatro dell’Opéra di Parigi.
La carriera musicale di Donizetti si concluse nel 1843, a
causa della sua salute. Fu colpito da una malattia
infettiva, la sifilide, e il nipote lo fece rinchiudere nel
manicomio d’Ivry-sur-Seine. Grazie all’aiuto degli amici
riuscì a ritornare a Bergamo, dove morì nel 1848.
Tra le sue opere più note citiamo La fille du régiment. La
fille du régiment è un'opéra-comique in due atti che
Donizetti scrisse nel 1839 per il Théâtre national de
l'Opéra-Comique di Parigi. La prima rappresentazione si
tenne l'11 febbraio del 1840 all’ Opéra-Comique di Parigi.
In Italia, invece venne rappresentata il 3 ottobre del 1840
al Teatro alla Scala di Milano.
Il primo atto si svolge sulle montagne del Tirolo, e narra
la storia di Maria, figlia adottiva di Sulpice, che faceva
parte dell’undicesimo regimento dell’esercito. Quando fecero
irruzione le truppe napoleoniche nel paese, uomini e donne
erano in preda alla disperazione. Nel frattempo, la marchesa
di Berkenfield, mentre si stava dirigendo verso casa, si
trovò nel bel mezzo del conflitto e fu costretta a
rifugiarsi vicino al villaggio. A difesa del villaggio
intervenì l’esercito, di cui Maria era la vivandiera. Ella,
proprio nel momento in cui stava confidando al padre di
essersi innamorata di Tonio, il ragazzo che le aveva salvato
la vita, i soldati trascinarono davanti a Sulpizio un
prigioniero che pensavano fosse una spia, ma si trattava di
Tonio. Così Maria raccontò la realtà dei fatti e Tonio venne
celebrato come un eroe. Appena i due restano soli, si
dichiarano amore reciproco. Sulpizio però, non era affatto
contento di ciò e dice alla ragazza che dovrà sposare un
soldato del suo reggimento. Pertanto, Tonio decide di
arruolarsi per convolare a nozze con Maria. Poco dopo, si
ripresenta La Marchesa, che sollecita Sulpizio di farla
ritornare a vivere nel castello. Egli capisce che la donna
era la moglie del vero padre di Maria, e quindi sua zia.
Così, Sulpizio fa conoscere le due donne, e la marchesa
Berckenfield voleva portare con sé Maria. Tra le lacrime di
tutti, Maria abbandona il reggimento.
Il secondo atto, è ambientato nel castello della Marchesa.
Erano passati vari mesi da quando Maria si era trasferita a
casa della zia, eppure non riusciva ad abituarsi alla sua
nuova vita. La marchesa voleva renderla una donna elegante e
raffinata, ma lei continuava ad adorare il suo mondo e a
cantare le canzoni tipiche dei militari. Maria era infelice
e per lo più doveva sposare il figlio della duchessa di
Krakenthorp. Intanto, al castello giunge Sulpice insieme al
suo reggimento per far visita alla ragazza, che si mostra
felice nel rivedere Tonio. La contentezza però, dura fino a
quando la Marchesa non caccia via il reggimento dal palazzo,
per accogliere gli ospiti invitati al banchetto da lei
organizzato per celebrare le nozze tra Maria e il duca
Krakentorp. Maria però aveva alcuna intenzione di sposare il
duca. Così La Marchesa decide di rivelare tutta la verità a
Sulpizio confessandogli di essere la madre di Maria. Ella,
allora su esortazione di Sulpizio, decide di rivelare tutta
la verità a Maria, la quale accetta le nozze firmando il
contratto di matrimonio. Improvvisamente, fa irruzione nel
castello tutto il reggimento incluso Tonio, per impedire la
cerimonia. Nella confusione generale, e visto anche il
sacrificio che era disposta a fare Maria, la Marchesa per
accontentarla decide di farle sposare Tonio.
Per le voci, l’autore ha utilizzato il tenore (Tonio, un
caporale), il basso (Sulpice, Hortensius), il mezzosoprano
(La Duchessa di Krakentorp, La Marchesa di Berckenfield) e
il coro (Soldati francesi, paesani tirolesi, signori e dame
bavaresi).
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
pagina web. |
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