LA SESTA PROVINCIA PUGLIESE - SUPPLEMENTO DI INFORMAZIONE ON-LINE DELLA RIVISTA ASSODOLAB - ISSN 2280-3874

Ecco i test per gli Addetti antincendio.

www.addettiantincendio.net

SCUOLA..:: La formazione del personale della Scuola continua in questo nuovo anno scolastico con l'Assodolab... www.assodolab.it
Preparati per gli esami del patentino on-line, gratuitamente. www.quizpatentino.net

 

 

 

1917: Annus Horribilis.

007 ..:: 24.06.2017 :: 20:00

 

..:: Il libro di Ernesto Brunetta dal titolo: "1917: Annus Horribilis" pubblicato da Editoriale Programma.

Preleva il file in pdf.

 

 

 

TRINITAPOLI ..:: Il 1916 era ormai alle spalle e con esso anche l’illusione di una guerra breve, che invece si presentava lunga e sanguinosa. Nel 1917, mentre serpeggiavano idee contrarie al conflitto, che raggiunsero anche le trincee, tanto da far dire al gen. Cadorna che prima, durante e dopo la battaglia dell’Isonzo v’erano stati 50.000 disertori, i nostri soldati si trovarono in gravi difficoltà almeno in tre occasioni: 1° - L’assalto all’Ortigara (Giugno); 2° - La Conquista dell’altopiano della Bainsizza sul Carso (Agosto); 3° - Caporetto (Ottobre).
1° - L’Ortigara. L’offensiva sul fronte degli altipiani venne affidata al generale Ettore Mambretti, considerato uno iettatore. In tempi normali, questo dato non sarebbe stato sufficiente per giudicare le capacità professionali di un comandante, ma quelli non erano tempi normali. Il piano tattico prevedeva l’assalto al Monte Ortigara, ma si sarebbe dovuto attaccare dal basso verso l’alto un monte che era una specie “panettone pelato”. Date queste premesse la battaglia non doveva nemmeno iniziarsi, anche considerando il clima pessimo e la neve in quota. Ci si affidò invece ad una brigata di fanteria e agli alpini, ma l’assalto fallì, nonostante gli alpini del “Battaglione Bassano” fossero riusciti a tenere la vetta per qualche ora, ricacciati subito dal contrattacco nemico. 28.000 furono le perdite italiane, di cui 13.800 alpini. Del “Battaglione Bassano” un solo ufficiale subalterno tornò vivo. Al di là della fama di iettatore che lo precedeva, pare fosse comunque d’obbligo per ogni alpino fare i debiti scongiuri ogni qualvolta si nominava il gen. Mambretti, che si era intestardito a reiterare l’attacco. I pochi superstiti cercarono di tenere lontani quei terribili ricordi, esorcizzandoli con canzoni fiorite in quei giorni, come: «Venti giorni sull’Ortigara / senza cambio per dismontà. / Ta-pum, ta-pum, ta-pum… / Quando poi si discende a valle / battaglione non hai più soldà… / Nella valle c’è un cimitero / cimitero di noi soldà… / Cimitero di noi soldati / forse un giorno ti vengo a trovà…».
2° - La Baisizza. Delle quattro previste, due soltanto furono le “spallate” inferte al nemico. Interessante quella dell’XI Armata, tenuta dal 17 agosto al 15 settembre, che portò alla conquista della Bainsizza, una specie di terrazza che dal Carso si protende sul Golfo di Trieste. Questo lo scritto del tenente austriaco Fritz Weber, testimone oculare: «Il monte fumava. Tutte le centinaia di fauci d’acciaio erano puntate contro di lui… La roccia si scheggiava, cumuli di sassi volavano frammisti a sacchi di terra, a brani di lamiera ondulata, a pezzi di travi, a paletti di reticolati, ricadevano sparpagliandosi finché una nuova esplosione non provocava nuovo caos. Uomini accovacciati qua e là tra i sassi, montavano la guarda a questa desolazione: erano le “sentinelle avanzate”, con gli occhi arrossati per la polvere e le esplosioni, l’uniforme coperta di frammenti di pietra, l’elmetto ammaccato. Respirare era una tortura. Il monte era immerso nell’odore pestilenziale della putrefazione, un odore dolciastro, indicibilmente nauseabondo. Le salme si decomponevano sui suoi versanti, amici e nemici. Nessuno poteva raccogliere i morti».
L’Italia subì 40.000 perdite. «I soldati non si ribellano – scrisse il comandante di un reggimento di fanteria in quell’occasione – quando sono spinti fuori dalle trincee vanno, ma piangono». A settembre 1917, coll’approssimarsi dell’inverno, Cadorna diede ordine alle truppe di assumere uno schieramento difensivo. Nel frattempo si era registrato uno scadimento del morale dell’esercito; si pensò fosse causa degli ammutinamenti, delle diserzioni, delle idee sovversive o delle condanne emesse dai tribunali e dei militari inviati al fronte per scontare la pena. Ma la verità era una: la guerra durava da troppo tempo e non si vedevano spiragli che indicassero una via d’uscita. Ma cosa dicevano i soldati? Uno di loro, scrivendo al parroco di Salgareda (Tv) affermava: «Ancora quindici giorni e poi abbiamo finito in trincea. Ci vada Cadorna! O finiamo loro o finiamo noi!»
L’Italia era in ginocchio ed il fronte diede segni di cedimento. Stanchezza per una guerra lunga e logorante.
Intervenne anche papa Benedetto XV che parlò di “un’inutile strage”, ma finì coll’esser accusato di “germanofilia”.
3°- Caporetto. Intanto anche sul fronte austriaco si muoveva qualcosa. Il generale Kraft von Delmensingen, comunicò alla Stato Maggiore che un’offensiva sul piano dell’Isonzo era possibile. Quel generale desiderava infiltrarsi in pianura con colonne mobili ed agire su Caporetto per seminare il panico nelle retrovie italiane. Puntare sul panico era determinante, perché le colonne irrompenti avrebbero dovuto frastornare i soldati non abituati a trovarsi il nemico di fronte ed essere indotti a ritirarsi senza combattere. Ed è proprio ciò che accadde, insieme all’uso massiccio delle bombe asfissianti e dei lanciafiamme. I tedeschi dilagarono schiacciando le artiglierie e travolgendo ospedaletti da campo, cucine, servizi vari di cui ogni esercito ha bisogno.
Cadorna pensò ad una linea di difesa e scelse come punto d’arresto il Piave ed il Montello, quest’ultimo congiunto, attraverso la stretta di Quero, con il Grappa a sua volta saldato con la linea degli altipiani, rimasta intatta. Occorreva però disciplina ferrea e riportare indietro le truppe scivolate in zona Carnia e sui monti del Cadore.
Il bilancio di Caporetto fu pesantissimo: 40.000 fra morti e feriti, 280.000 prigionieri, 350.000 sbandati e poi riuniti con molta fatica, oltre alla perdita di autocarri, cannoni, mortai, mitragliatrici, materiale di casermaggio. Nel novembre 1917 il comando delle truppe italiane passò al generale Armando Diaz e la guerra, come si sa, prese tutt’altra direzione per giungere nel 1918 alla pace definitiva.
 

 

Matteo de Musso
mdemusso@alice.it  



 

 

Note:

Ernesto Brunetta, professore universitario, originario di Treviso, è autore di numerosi studi storici. In questo suo lavoro, (febbraio 2017 – p. 160 - Editoriale Programma – TV) prende in esame un anno particolarmente intenso della storia della I^ Guerra Mondiale, drammatico per l’Italia. Corredato da un apparato fotografico di prim’ordine, il testo consente al lettore d’immergersi nello spirito del tempo.

 

 

 

 

 

 

 

Richiedi un preventivo gratuito per il tuo impianto solare fotovoltaico e termico...
SISTEMA SOLARE Srl..:: Sistema Solare Srl si occupa di progettazione, fornitura, installazione, manutenzione di impianti solari fotovoltaici e termici, mini eolico e consulenza nel campo del risparmio energetico.

 

 

Per informazioni e preventivi gratuiti puoi telefonare al numero: 0884.585602 oppure inviare una e-mail a: info@sistemasolaresrl.it e verrete contattati entro 48 ore. 

Vuoi prepararti per il Brevetto di volo?

 

Bene, da oggi lo puoi fare con i test predisposti sul sito www.quizbrevettidivolo.it  

Visita il sito!
Piccoli produttori al femminile...
OLIO DI OLIVA..:: Molte sono le grandi aziende di olio di oliva che resiedono in Puglia, molte sono anche i piccoli produttori... Oggi  presentiamo una piccola realtà aziendale agricola Del Buono Nicolina.

 

 

Preparati per l'esame teorico della Carta di Qualificazione del Conducente.

 

Sul sito www.quizcqc.com puoi prepararti all'esame teorico gratuitamente.

 

Contatore visite

 

 

 

 

www.lasestaprovinciapugliese.it - Supplemento di informazione on-line della rivista Assodolab

Registrata al Tribunale di Foggia al n. 16/2000 - Privacy e Cookies Policy

Editrice: ASSODOLAB - P. IVA 03039870716 - Direttore responsabile: Arcangelo Renzulli