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014..:: 10.06.2013

Se fino all’anno 2005 era un vero problema percorrere per una trentina di secondi la struttura del «lido» per bagnarsi i piedi o farsi un bagno, da quest’anno non lo è più.
A chiarire una volta per tutto la «strana situazione» è l’articolo 1, comma 251, della legge 296/2006 che recita che è fatto «obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione».
Poiché è una Legge dello Stato e non una Legge Regionale o Provinciale, deve essere applicata in tutta Italia: dal Nord al Centro, dal Centro al Sud, compreso ovviamente le Isole.
Ma vediamo con ordine la situazione e di non tralasciare nulla, se possibile.
Fino all’estate 2005, i «lidi» o «stabilimenti balneari», per chi ama questa dicitura, erano considerati ad uso esclusivo di chi pagava e non vi era la possibilità di attraversarli per raggiungere il mare che era ed è un po’ di tutti, neonati compresi.
All’ingresso vi era il solito omino che indirizzava i visitatori verso la “cassa” disposta a poco più di quattro metri di distanza.
Anche per visitare qualche minuto il mare antistante la battigia o la piccola scogliera, si era costretti in qualche misura a fare il biglietto di ingresso, dai 10 Euro in su, a secondo il lido.
In qualche modo, i proprietari temporanei dei lidi, consideravano «area di pertinenza» alla loro struttura anche la «battigia antistante l’area ricompressa nella concessione».
Ma sappiamo un po’ tutti che, l’acqua del mare e la battigia, ossia i 5 metri che vanno dall’acqua all’arenile, sono e rimangono di proprietà dello Stato e quindi non possono essere dati in concessione a chicchessia per nessun motivo al mondo.
E’ proprio in questo tratto che è possibile passeggiare sotto il sole cocente, fermarsi per scambiare pettegolezzi, sostare per tenere sotto controllo i propri figli mentre nuotano nell’acqua, ammirare semplicemente il paesaggio marino o semplicemente respirare un po’ d’aria pura all’alba o al tramonto.
E’ proprio questo tratto di mare di cinque metri che la Legge puntualizza. I mari, i fiumi, i torrenti, i laghi ecc…, così come prescrive l’articolo 822 del Codice Civile sono beni demaniali inalienabili ossia, non possono essere venduti, quindi rimarranno eternamente allo Stato.
Ma se fino ad un anno fa era un vero problema arrivarci perché era tutto recintato, una zona di «off limits», ben recintato, dall’anno 2006 è possibile accedere alla battigia entrando dall’ingresso principale degli stabilimenti senza pagare nulla, se non vi sono altri ingressi secondari che ci conducono al mare... Almeno, così recita l’articolo di Legge e se lo Stato emana una Legge, occorre che tutti i cittadini la rispettino.
E’ inutile ricordare che nella zona “battigia” antistante gli stabilimenti balneari non è possibile sistemare lettini privati, sdraio, ombrelloni, tende da campeggio ecc… ma solo accedervi in modo gratuito “anche al fine della balneazione”.
Non ci resta che augurare una buona e serena estate a tutti, paganti e non, piccoli e grandi.

Agostino Del Buono

agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it

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