Ecco i test per gli Addetti antincendio.

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030..:: 23.12.2013

«Acchiappaquindici», «Asso piglia tutto», «Briscola» non sono altri che giochi tradizionali ma che in questo periodo di Natale e di Capodanno vengono portati alla ribalta sui tavoli delle famiglie italiane. In alcune realtà viene evidenziata la «Pinnacola» in cui, il cartaio distribuisce tredici carte coperte a ciascun giocatore ed il resto del mazzo si mette al centro per iniziare la partita appena si scoprirà la prima carta del mazzo. Seguono «Scala 40», la notissima «Scopa» con tutti i derivati «Scopone», «Scopone Scientifico», «Scopa 15», «Ciapa No» ecc… per finire con un bel «Sette e mezzo» o «Tressette». Non mancano giochi di fama “internazionale” considerato che si praticano anche nel resto del Mondo. In questo caso si parla di «Baccarà», «Canasta», «Pinnacolo», «Poker», e per finire, alla famigerata «Scala 40».
Ma esistono anche altri giochi perché, il detto “Paese che vai, giochi che trovi” è sempre valido anche in questo periodo di addobbi natalizi.
E così, mentre ci accingevamo a dare gli auguri di un sereno Natale e di un Buon inizio d’Anno ai nostri parenti ed amici, abbiamo notato una cosa singolare: sul tavolo da gioco familiare erano presente sì dei soldi, ma delle vecchie «Lire» anziché degli «Euri».
Siamo ritornati indietro di qualche anno o è veramente cambiata la moneta corrente in Lire e non siamo stati attenti ai telegiornali o ai quotidiani di questo evento così gradevole? Sono queste le domande che abbiamo rivolto a coloro che utilizzavano il “vecchio conio”.
Con disinvoltura parecchi giocatori ci hanno risposto che non si trovano con l’«Euro». Il prezzo di alcuni prodotti sono duplicati o addirittura triplicati e nessuno ha fatto niente e a tutt’oggi nessuno fa niente per ridimensionare tali costi. «A noi pensionati non ci pensa nessuno, neanche l’attuale Governo» così ci ha detto una signora che ha passato oramai gli Ottanta anni. Ed intanto si va avanti con l’Euro e con quello che costa ad ognuno di noi.
Un’altra casalinga immersa nel gioco a «Scopa», quella tradizionale, ci ha detto che manda il marito a far la spesa perché la frutta e tutto il resto costa così tanto da dover chiedere continuamente soldi al marito che ha “ristretto l’elargizione di Euro” alla moglie.
Ma anche lui, inesperto del settore casalingo, ma che comunque porta avanti egregiamente le proprie campagne si sente in qualche modo a “disagio” poiché non si rende conto della spesa effettiva. Ed intanto, per comprare un chilo di frutta si va dall’Euro e cinquanta centesimi, in avanti. Quindi 3.000 Lire del vecchio conio. Si la Lira, naturalmente. In questo caso è lampante: si è passati dalle 1.000 Lire a 3.000 Lire, quindi, esattamente il triplo. E così tanti altri prodotti di primaria importanza.
Per i nostalgici non rimane che utilizzare ancora il “vecchio conio”. In queste occasioni di gioco si porta alla ribalta la Lira, e se è il caso, è preferibile non oltrepassare le 5 o le 10 Lire in ogni «puntata».
In fondo, i ricordi sono sempre migliori dall’attuale realtà che ci circonda a suon di Euro.
 

Agostino Del Buono

agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it

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