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024..:: 24.10.2013

E’ sempre più difficile per i «produttori agricoli pugliesi» portare a termine la raccolta dei loro prodotti. Durante l’anno, devono far fronte a diverse “situazioni imprevedibili” che possono danneggiare in qualche modo il raccolto finale.
Sin dall’inizio, i produttori, devono cimentarsi con le spese per l’acquisto di piante, o sementi, per le spese di concimi, diserbanti, arature, assicurazioni contro la grandine ecc…
Dopo di un anno di lavoro, giunti in prossimità della raccolta del prodotto, il produttore fatica a vendere il prodotto stesso ad un prezzo “equo” così che, dopo un anno di preoccupazioni e fatica, si arriva alla fine campagna rimettendoci anche 1000 €uro ad ettaro.
Sono queste le condizioni che un giovane agricoltore che si immette nel mondo agricolo deve sapere. Non fa alcuna differenza se il terreno che deve portare avanti è stato comperato con i soldi o è stato ricevuto in eredità dal nonno o dal padre.
La crisi è «totale» in agricoltura. Specialmente al Sud della nostra Penisola. Specialmente se il Governo Italiano ricorre molto spesso alle importazioni dei prodotti agricoli.
La globalizzazione porta anche a questo…
Per non parlare poi di Internet. Se per alcuni è un modo per trascorrere un paio d’ore al giorno per giocare o per vedere qualche video divertente su www.youtube.com o su altri portali del genere, per altri è un modo per far soldi ed arricchirsi.
Facciamo un banale esempio che potrebbe succedere in agricoltura: l’acquisto da parte di una Azienda Italiana di 40.000 quintali di mele. Citiamo le mele ma potrebbe essere qualsiasi tipo di frutto o prodotto esistente sul mercato.
Oltre alle altre ditte italiane, l’Azienda che intende comperare un grosso quantitativo, potrà chiedere dei preventivi anche alle ditte o produttori delle altre Nazioni se hanno un loro sito web.
Se i costi sono inferiori, perché la mano d’opera è nettamente inferiore rispetto a quella italiana, potrà sicuramente acquistare direttamente dall’Estero se non vi sono ostacoli burocratici o limitativi di importazione.
Che fine faranno i 40.000 quintali di mele prodotti dagli agricoltori italiani?
Verranno vendute o svendute in piazza e l’agricoltore non recupererà neanche un 50% delle spese sostenute nell’annata agraria.
Ecco perché occorre associarsi ed in fretta, senza esitazione, senza perdere altro tempo.
La gestione della crisi in agricoltura potrebbe attenuarsi solo se gli agricoltori si organizzano in Società Cooperative, Società per Azioni (S.p.A.), Società a responsabilità limitata (S.r.l.), Società in accomandita per azioni (Sapa) e danno origine ad una OP (Organizzazione di Produttori) nei diversi settori del comparto. Più è alto il “Valore di produzione commercializzato” più è grande l’OP.

Agostino Del Buono

agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it

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