LA SESTA PROVINCIA PUGLIESE - SUPPLEMENTO DI INFORMAZIONE ON-LINE DELLA RIVISTA ASSODOLAB - ISSN 2280-3874
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Sisma del 31 Ottobre 2002 nel Molise e in Puglia - La Direzione Provinciale del Tesoro, Economia e Finanze di Foggia chiede il rimborso ai dipendenti della Pubblica Amministrazione.
 

011..:: 05.12.2010

 

 

        

 

Un Natale sempre meno sereno per migliaia di famiglie che si son viste recapitare il cedolino elettronico nello spazio web a loro dedicati https://stipendipa.tesoro.it
La busta paga del mese di novembre 2010, per migliaia di lavoratori della Pubblica Amministrazione che prestano servizio nella provincia di Foggia, è stato un vero colpo.
Dopo i conteggi relativo al mese di novembre, sono state inserite, nella seconda pagina, le seguenti annotazioni: «Si comunica, ai sensi dell’ex art. 7 della legge 241/90, che a carico della S.V., è stato accertato un credito erariale di Euro 5.816,26 per contributi sospesi dal 01/01/2003 al 28/02/2005 (terremoto 10/2002). S’invita la S.V. a voler rimborsare la suddetta somma mediante versamento, in unica soluzione, sul c/c postale n. 150714 intestato alla Banca d’Italia – Tesoreria Provinciale dello Stato di Foggia». Poi, quasi per addolcire gli animi dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, si continua con: «Si fa presente, inoltre, che, in via cautelativa, si procederà al recupero con la massima rateizzazione (60 rate) a decorrere dalla rata di Gennaio 2011. Pertanto, si prega comunicare, tempestivamente, l’eventuale richiesta di recupero in unica soluzione oppure in un numero inferiore di rate». Seguono i numeri telefonici per i contatti del direttore e del direttore sostituto.
La reazione dei dipendenti pubblici nel mondo della Scuola è stata sconvolgente. Alcuni docenti
si sono recati immediatamente dal Dirigente ai Servizi Generali ed Amministrativi del loro Istituto per chiedere chiarimenti e delucidazioni del caso, ma, in due parole, la risposta è stata quella di «restituire la somma in cinque anni, pari a 60 rate mensili, e se vi erano altri problemi di contattare l’ufficio che ha emesso il cedolino».
E così, nel giro di una decina di minuti, nell’Istituto non si parlava altro che dell’importo da restituire. Alcuni colleghi dovevano rimborsare Euro 4.000,00, altri intorno a Euro 6.000,00, altri ancora non hanno ritenuto di dover commentare la questione, forse perché amareggiati dalla triste situazione politica del nostro Paese.
Ma vediamo, in questo articolo, quale delle due soluzioni prospettate dalla Direzione Provinciale del Tesoro, dell’Economia e Finanze di Foggia converrebbe adottare per la restituzione della somma.
Ad un primo esame, la restituzione dell’intero importo, andrebbe fatto in unica soluzione solo se la somma è per lo più inferiore ai 1.000,00 Euro. La seconda soluzione è quella di chiedere la più alta rateizzazione dello stesso importo.
In questi ultimi giorni sono giunti in redazione decine di e-mail sull’argomento, alcune delle quali ci chiedevano cosa fare a riguardo. Sintetizziamo brevemente le domande che ci sono pervenute.
Perché optare per la più alta rateizzazione dell’importo da restituire? Come fare? Conviene restituire la somma in un’unica soluzione anche per chi dispone di un simile importo sul proprio conto corrente?
In questo articolo cercheremo di rispondere con esempi per lo più “pratici” lasciando ai docenti e agli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione che hanno ricevuto la missiva elettronica di novembre, comportarsi di conseguenza e scegliere la soluzione più adatta alla propria esigenza.
Prendiamo in considerazione il cedolino di cui sopra il cui importo da restituire è di Euro 5.816,26.

1. Perché optare per la più alta rateizzazione dell’importo da restituire?
La liquidità sul proprio conto corrente, a volte, potrebbe essere di aiuto al correntista in quanto potrebbe risolvere alcune situazioni impreviste. L’importo da restituire in 60 rate, o se desiderate, nei prossimi cinque anni, è conveniente per l’impiegato della Pubblica Amministrazione, ivi compreso per i docenti, il personale Ata, e perché no, anche per i dirigenti scolastici, perché non vi sono tasse aggiuntive del tipo: interessi, spese relativo ai conteggi, spese di addebito ecc…
E’ molto semplice anche da conteggiare in quanto l’importo da restituire è da dividere per il numero di rate ammesse. In questo caso specifico (vedi Figura n. 1) abbiamo: Euro 5.816,26 : 60 = Euro 96,94 (l’ultimo numero è arrotondato per eccesso).
Il docente in questo caso, dovrà restituire la somma di Euro 96,94 mensili a partire dal mese di Gennaio 2011 a tutto il mese di Dicembre 2015.
Se l’importo è da restituire in 208 rate mensili, così come alcuni sindacati della Scuola affermano, la somma da restituire mensilmente ammonta a Euro 27,96. Insomma, si tratta di un cappuccino al giorno!
Per coloro che dal prossimo anno andranno in pensione niente paura! Questo importo andrà decurtato dall’importo mensile della pensione.
 

 

 

 

2. Come fare?
La cosa è molto semplice. Basta compilare il fac-simile da noi denominato «Modulo A», indirizzato al Ministero dell’Economia e delle Finanze di Foggia, chiedendo appunto la rateizzazione massima dell’importo.
Nel caso in cui si dovesse chiedere la rateizzazione così come prospettata dai sindacati, di ben 208 rate mensili, si potrebbe compilare e/o adottare il fac-simile denominato «Modulo B».


3. Conviene restituire la somma in un’unica soluzione anche per chi dispone di un simile importo sul proprio conto corrente?
La risposta è un tantino complicata per cui, ci mettiamo sul nostro personal computer per valutare serenamente il caso. Se nei prossimi cinque anni il dipendente della Pubblica Amministrazione avesse bisogno di un importo pari a 5.816,26 Euro per una operazione importante e non ha «liquidità sul conto corrente», dovrà necessariamente rivolgersi alla Banca o ad una Finanziaria per chiedere un prestito.
Così come evidenziato nel prospetto, il TAN (Tasso Annuale Netto) varia da Banca a Banca, da Finanziaria a Finanziaria. Da una semplice ricerca, collegandoci ad Internet abbiamo preso in considerazione le prime cinque Finanziarie che sono venute fuori digitando nel motore di ricerca Google «ammortamento di un prestito».
In questi siti web, notiamo che il TAN va da un minimo di 8,50% ad un massimo del 10,00%. L’importo totale da restituire alla Finanziaria va da un minimo di Euro 7.231,04 ad un massimo di Euro 7.468,37 contro i nostri 5.816,26 Euro iniziali.
In molti casi, le società Finanziarie, per «mettersi al sicuro» aggiungono alla stipula del contratto una «spesa assicurativa» nel caso in cui il contraente ha raggiunto un certo numero di anni, oppure, nel caso in cui la restituzione della somma avviene per diversi anni. Tale spesa va da un minimo del 3% ad un massimo del 6% dell’importo richiesto.
Un altro punto da tener presente per chi stipula un mutuo con una Finanziaria o con una Azienda di credito, è quello di considerare l’entità della «penale di estinzione anticipata» che, per lo più è dell’1% del capitale residuo ed in alcuni casi può arrivare anche al 2% dello stesso.
In molti casi, nella prima rata di rimborso, vi è anche «l’onere fiscale previsto dalla Legge» pari a Euro 14,62, nella speranza dei sottoscrittori, che nei prossimi cinque anni i Ministri dell’Economia e delle Finanze che si succederanno, non modificano la Legge e la fanno diventare «onere fiscale annuale».
Molte Finanziarie giocano anche sulle «spese di incasso» che possono variare da uno 0,90 Euro per rata mensile ad 1,20 Euro. Anche in questo caso occorre fare attenzione perché se consideriamo Euro 1,20 per 60 rate, le spese ruotano attorno a Euro 78,00.
Se consideriamo tutto ciò, le spese reali e quelle accessorie, l’impiegato della Pubblica Amministrazione che si rivolge ad una Banca o ad una Agenzia Finanziaria per avere un importo di Euro 5.816,26, dovrebbe chiedere un importo superiore, comprensivi dei seguenti oneri e spese accessorie così come evidenziato nel seguente prospetto.
 

 

 

 

E’ proprio questo l’importo del prestito da richiedere alla società Finanziaria o alla propria Banca e non più quello iniziale di Euro 5.816,26. E’ ovvio che ai 6.257,86 Euro, è da aggiungere il TAN (Tasso Annuale Netto) che lo quantifichiamo, nel migliore dei casi, al 8,50% tenendo presente le società finanziarie evidenziate dal motore di ricerca Google.
Avremo un «Piano di ammortamento di un prestito a rate costanti» simile a quello della figura sottostante.
 

 

 

 

 

Quale delle due soluzioni adottare per la restituzione delle somme alla Direzione Provinciale del Tesoro, dell’Economia e Finanze di Foggia?
Lasciamo ai diretti interessati la scelta che, senza alcun dubbio, sarà quella più oculata!


Agostino Del Buono
agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

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