011..:: 05.12.2010
Un Natale sempre meno sereno per migliaia di famiglie che
si son viste recapitare il cedolino elettronico nello spazio
web a loro dedicati
https://stipendipa.tesoro.it
La busta paga del mese di novembre 2010, per migliaia di
lavoratori della Pubblica Amministrazione che prestano
servizio nella provincia di Foggia, è stato un vero colpo.
Dopo i conteggi relativo al mese di novembre, sono state
inserite, nella seconda pagina, le seguenti annotazioni:
«Si comunica, ai sensi dell’ex art. 7 della legge 241/90,
che a carico della S.V., è stato accertato un credito
erariale di Euro 5.816,26 per contributi sospesi dal
01/01/2003 al 28/02/2005 (terremoto 10/2002). S’invita la
S.V. a voler rimborsare la suddetta somma mediante
versamento, in unica soluzione, sul c/c postale n. 150714
intestato alla Banca d’Italia – Tesoreria Provinciale dello
Stato di Foggia». Poi, quasi per addolcire gli animi dei
lavoratori della Pubblica Amministrazione, si continua con:
«Si fa presente, inoltre, che, in via cautelativa, si
procederà al recupero con la massima rateizzazione (60 rate)
a decorrere dalla rata di Gennaio 2011. Pertanto, si prega
comunicare, tempestivamente, l’eventuale richiesta di
recupero in unica soluzione oppure in un numero inferiore di
rate». Seguono i numeri telefonici per i contatti del
direttore e del direttore sostituto.
La reazione dei dipendenti pubblici nel mondo della Scuola è
stata sconvolgente. Alcuni docenti
si sono recati immediatamente dal Dirigente ai Servizi
Generali ed Amministrativi del loro Istituto per chiedere
chiarimenti e delucidazioni del caso, ma, in due parole, la
risposta è stata quella di «restituire la somma in cinque
anni, pari a 60 rate mensili, e se vi erano altri problemi
di contattare l’ufficio che ha emesso il cedolino».
E così, nel giro di una decina di minuti, nell’Istituto non
si parlava altro che dell’importo da restituire. Alcuni
colleghi dovevano rimborsare Euro 4.000,00, altri intorno a
Euro 6.000,00, altri ancora non hanno ritenuto di dover
commentare la questione, forse perché amareggiati dalla
triste situazione politica del nostro Paese.
Ma vediamo, in questo articolo, quale delle due soluzioni
prospettate dalla Direzione Provinciale del Tesoro,
dell’Economia e Finanze di Foggia converrebbe adottare per
la restituzione della somma.
Ad un primo esame, la restituzione dell’intero importo,
andrebbe fatto in unica soluzione solo se la somma è per lo
più inferiore ai 1.000,00 Euro. La seconda soluzione è
quella di chiedere la più alta rateizzazione dello stesso
importo.
In questi ultimi giorni sono giunti in redazione decine di
e-mail sull’argomento, alcune delle quali ci chiedevano cosa
fare a riguardo. Sintetizziamo brevemente le domande che ci
sono pervenute.
Perché optare per la più alta rateizzazione dell’importo da
restituire? Come fare? Conviene restituire la somma in
un’unica soluzione anche per chi dispone di un simile
importo sul proprio conto corrente?
In questo articolo cercheremo di rispondere con esempi per
lo più “pratici” lasciando ai docenti e agli altri
dipendenti della Pubblica Amministrazione che hanno ricevuto
la missiva elettronica di novembre, comportarsi di
conseguenza e scegliere la soluzione più adatta alla propria
esigenza.
Prendiamo in considerazione il cedolino di cui sopra il cui
importo da restituire è di Euro 5.816,26.
1. Perché optare per la più alta rateizzazione
dell’importo da restituire?
La liquidità sul proprio conto corrente, a volte, potrebbe
essere di aiuto al correntista in quanto potrebbe risolvere
alcune situazioni impreviste. L’importo da restituire in 60
rate, o se desiderate, nei prossimi cinque anni, è
conveniente per l’impiegato della Pubblica Amministrazione,
ivi compreso per i docenti, il personale Ata, e perché no,
anche per i dirigenti scolastici, perché non vi sono tasse
aggiuntive del tipo: interessi, spese relativo ai conteggi,
spese di addebito ecc…
E’ molto semplice anche da conteggiare in quanto l’importo
da restituire è da dividere per il numero di rate ammesse.
In questo caso specifico (vedi Figura n. 1) abbiamo: Euro
5.816,26 : 60 = Euro 96,94 (l’ultimo numero è arrotondato
per eccesso).
Il docente in questo caso, dovrà restituire la somma di Euro
96,94 mensili a partire dal mese di Gennaio 2011 a tutto il
mese di Dicembre 2015.
Se l’importo è da restituire in 208 rate mensili, così come
alcuni sindacati della Scuola affermano, la somma da
restituire mensilmente ammonta a Euro 27,96. Insomma, si
tratta di un cappuccino al giorno!
Per coloro che dal prossimo anno andranno in pensione niente
paura! Questo importo andrà decurtato dall’importo mensile
della pensione.
2. Come fare?
La cosa è molto semplice. Basta compilare il fac-simile da
noi denominato
«Modulo A»,
indirizzato al Ministero dell’Economia e delle Finanze di
Foggia, chiedendo appunto la rateizzazione massima
dell’importo.
Nel caso in cui si dovesse chiedere la rateizzazione così
come prospettata dai sindacati, di ben 208 rate mensili, si
potrebbe compilare e/o adottare il fac-simile denominato
«Modulo B».
3. Conviene restituire la somma in un’unica soluzione
anche per chi dispone di un simile importo sul proprio conto
corrente?
La risposta è un tantino complicata per cui, ci mettiamo sul
nostro personal computer per valutare serenamente il caso.
Se nei prossimi cinque anni il dipendente della Pubblica
Amministrazione avesse bisogno di un importo pari a 5.816,26
Euro per una operazione importante e non ha «liquidità sul
conto corrente», dovrà necessariamente rivolgersi alla Banca
o ad una Finanziaria per chiedere un prestito.
Così come evidenziato nel prospetto, il TAN (Tasso Annuale
Netto) varia da Banca a Banca, da Finanziaria a Finanziaria.
Da una semplice ricerca, collegandoci ad Internet abbiamo
preso in considerazione le prime cinque Finanziarie che sono
venute fuori digitando nel motore di ricerca Google
«ammortamento di un prestito».
In questi siti web, notiamo che il TAN va da un minimo di
8,50% ad un massimo del 10,00%. L’importo totale da
restituire alla Finanziaria va da un minimo di Euro 7.231,04
ad un massimo di Euro 7.468,37 contro i nostri 5.816,26 Euro
iniziali.
In molti casi, le società Finanziarie, per «mettersi al
sicuro» aggiungono alla stipula del contratto una «spesa
assicurativa» nel caso in cui il contraente ha raggiunto un
certo numero di anni, oppure, nel caso in cui la
restituzione della somma avviene per diversi anni. Tale
spesa va da un minimo del 3% ad un massimo del 6%
dell’importo richiesto.
Un altro punto da tener presente per chi stipula un mutuo
con una Finanziaria o con una Azienda di credito, è quello
di considerare l’entità della «penale di estinzione
anticipata» che, per lo più è dell’1% del capitale residuo
ed in alcuni casi può arrivare anche al 2% dello stesso.
In molti casi, nella prima rata di rimborso, vi è anche
«l’onere fiscale previsto dalla Legge» pari a Euro 14,62,
nella speranza dei sottoscrittori, che nei prossimi cinque
anni i Ministri dell’Economia e delle Finanze che si
succederanno, non modificano la Legge e la fanno diventare
«onere fiscale annuale».
Molte Finanziarie giocano anche sulle «spese di incasso» che
possono variare da uno 0,90 Euro per rata mensile ad 1,20
Euro. Anche in questo caso occorre fare attenzione perché se
consideriamo Euro 1,20 per 60 rate, le spese ruotano attorno
a Euro 78,00.
Se consideriamo tutto ciò, le spese reali e quelle
accessorie, l’impiegato della Pubblica Amministrazione che
si rivolge ad una Banca o ad una Agenzia Finanziaria per
avere un importo di Euro 5.816,26, dovrebbe chiedere un
importo superiore, comprensivi dei seguenti oneri e spese
accessorie così come evidenziato nel seguente prospetto.
E’ proprio questo l’importo del prestito da richiedere
alla società Finanziaria o alla propria Banca e non più
quello iniziale di Euro 5.816,26. E’ ovvio che ai 6.257,86
Euro, è da aggiungere il TAN (Tasso Annuale Netto) che lo
quantifichiamo, nel migliore dei casi, al 8,50% tenendo
presente le società finanziarie evidenziate dal motore di
ricerca Google.
Avremo un «Piano di ammortamento di un prestito a rate
costanti» simile a quello della figura sottostante.
Quale delle due soluzioni adottare per la restituzione
delle somme alla Direzione Provinciale del Tesoro,
dell’Economia e Finanze di Foggia?
Lasciamo ai diretti interessati la scelta che, senza alcun
dubbio, sarà quella più oculata!
Agostino Del Buono
agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it
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