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264 ..:: 03.06.2022

..:: Nella foto, il giovane studente Sergio Del Buono, impegnato nella pratica sportiva del “Tiro a Segno”.
 

TRINITAPOLI ..:: «Addestramento militare, si forse! Pratica sportiva per le gare, si certo»!
E’ questa la risposta di un giovane studente dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Dell’Aquila-Staffa” di San Ferdinando di Puglia, alla nostra domanda “Perché si è iscritto al Tiro a Segno”? La cittadina fa parte della Sesta Provincia Pugliese, le cui coordinate geografiche sono 41° 18' 14'' Nord, 16° 4' 17'' Est.
«Forse sono questi gli obiettivi di chi si iscrive in uno dei tanti poligoni di tiro situati nel nostro Paese, dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest – afferma il giovane studente Sergio Del Buono –. Sarebbe bello se una volta terminato gli studi si aprisse uno spiraglio in uno dei corpi militari dello Stato ed ottenere un addestramento militare mirato in questo settore. Ma adesso il mio compito è quello di praticare una sana pratica sportiva e studiare per gli imminenti esami di stato. Procedo per questi due obiettivi a breve termine e poi, l’avvenire».
Prima di continuare con le altre domande al giovane studente è bene fare un excursus sul “Tiro a Segno”.
La prima competizione di “Tiro a Segno” risale da oltre cinquecento anni nella città di Bolzano. Da allora, nel corso dei secoli, il “Tiro a Segno” arriva ai nostri giorni. Dai Giochi olimpici moderni di Atene del 1896 ad oggi, vi sono stati solo due Olimpiadi cui non sono state programmate le gare di “Tiro a Segno”; per tutte le altre Olimpiadi vi sono state molti partecipanti provenienti da ogni parte del Mondo. Per questa disciplina sportiva è previsto sia l’utilizzo di armi da fuoco che di gas compresso (CO2) o aria.
Il “Tiro a Segno” è una pratica sportiva che consiste di colpire con un attrezzo sportivo chiamato “arma”, un bersaglio disposto ad un minimo di 10/15 metri dal partecipante (tiratore). Il bersaglio può essere di varie dimensioni e caratteristiche in funzione alla specialità di tiro con pistola o con la carabina.

L’attività di addestramento della pratica sportiva avviene nei “poligoni di tiro a segno” detto comunemente TSN. Il “Tiro a Segno Nazionale” è un luogo pubblico gestito e diretto da un presidente che è anche “Direttore tecnico, responsabile formazione sportiva”, mentre lo staff tecnico ruota generalmente intorno al “Tecnico carabina/pistola senior, formazione sportiva”, da uno “Psicologo”, da un “Direttore tecnico junior”, da un “Tecnico carabina/pistola junior, formazione sportiva” ecc… fino ad arrivare al “Preparatore agonistico”.
L’attività principale del centro è quello di insegnare all’iscritto ad “utilizzare le armi in totale sicurezza”, sia se si tratta di “aria compressa”, sia se si tratta di “tiro a fuoco”. Di solito nei Poligoni di tiro, le due aree sono distinte e separate ma possono anche coincidere; in quest’ultimo caso sono calendarizzate le presenze. L’attività sportiva principale che coinvolge grandi e bambini è un luogo chiuso, messo in sicurezza, in cui si praticano specialità come la pistola e carabina ad aria compressa a 10/15 metri dal bersaglio fisso o mobile. Per l’attività sportiva o ludica, nei Poligoni di tiro si può affittare le due armi oppure si può utilizzare un’arma di proprietà, regolarmente dichiarata e accompagnata dal porto d’armi.
Il porto d’armi quindi è necessario nel momento in cui si desidera comperare un’arma a fuoco, pistola o fucile, e si desidera spostarla dalla propria abitazione al poligono del “Tiro a segno”.
Gli iscritti al TSN durante gli allenamenti nei locali del poligono, vengono sempre affiancati da istruttori ed allenatori qualificati anche se un iscritto usa l’arma da diversi anni. La “concentrazione” e la “precisione” devono essere sempre tenuti a mente da chi effettua questo sport. Lo sforzo fisico e mentale sono due ingredienti da non trascurare. E’ previsto anche un riscaldamento tecnico per evitare crampi e dolori alle mani che devono impugnare la pistola o il fucile. Basta pensare che durante le gare si richiede di sparare 60 colpi in 1 h e 15 minuti, quindi, l’atleta dovrà alzare l’arma, mirare e sparare per ben 60 volte, oltre ovviamente alla fase di preparazione di un numero di colpi variabili che si intende utilizzare. Il peso di una pistola si aggira intorno ad un chilo, un chilo e mezzo, mentre per la carabina è quasi il doppio.
La dimensione dei bersagli varia a seconda la dimensione dell’arma. Di solito il bersaglio viene posto a 10/15 metri di distanza dal tiratore. Nel tiro a fuoco, il bersaglio è leggermente più grande. Interessante è utilizzare anche il “bersaglio mobile” che consiste nell’inseguire e sparare con l’arma, la sagoma che si muove orizzontalmente. E’ una modalità molto complessa in quanto la sagoma rimane visibile solo per alcune frazioni di secondi, quindi, “i riflessi devono essere pronti”.
La stretta collaborazione tra neuroni che trasmettono le informazioni al cervello deve essere sempre attiva affinché la prontezza dei riflessi devono cogliere immediatamente la situazione, ovvero, la realtà del momento che ci circonda, permettendo al “tiratore” di prendere decisioni immediate.
Proseguiamo con l’intervista al giovane studente e gli chiediamo: Ha praticato altri sport in questo ultimo periodo? «Negli ultimi sette anni ho partecipato in varie attività sportive non agonistiche di Karate, di Taekwon-do, di Basket. Avevo scelto di seguire il Basket perché era quello che mi dava molte soddisfazioni. Il rispetto di regole in questo Sport mi hanno permesso di “crescere” sia per quanto riguarda l’amicizia con gli altri componenti del gruppo sportivo; sia di rispettare gli altri, siano essi compagni, avversari, arbitri o sostenitori presenti alla gara; di lottare contro l’imbroglio ed alle astuzie al limite della regola, al doping, alla violenza sia fisica che verbale, alle molestie e agli abusi, alla diseguaglianza delle opportunità, alla corruzione. Insomma, il Fair Play nel Basket come in ogni altro Sport sano è stato uno dei miei punti cardini. Poi c’è stato il periodo della pandemia dovuto al Coronavirus (COVID 19) che ha visto praticamente chiuse tutte le palestre. In questo ultimo periodo ho scelto con consapevolezza il “Tiro a Segno” e il “centro” non manca sia con la pistola sia con la carabina. Con cadenza bisettimanale, pratico questo Sport ed è molto interessante. L’obiettivo in questo caso è arrivare ai Campionati Italiani di Tiro a Segno ma mi rendo conto che la strada è lunga e tortuosa».
Anche in questo Sport, lo studente prova e riesce brillantemente a superare il maestro.
Ad Majora!
 

Carla Minchillo

carla.minchillo@lasestaprovinciapugliese.it

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