014 ..:: 17.05.2015 - 18:30
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..:: Ddl Scuola: Pronti al «nomadismo triennale».
BARI ..:: Nei prossimi tre anni un buon 80%
degli insegnanti si troverà con un «contratto triennale»
invece che dell’attuale «contratto a tempo indeterminato»
perché confluirà nell’Organico Funzionale Regionale.
«Ma come, io che ero al primo posto nella graduatoria di
Istituto tre anni fa, oggi mi ritrovo a far parte della
Dotazione Organica Funzionale»? E’ questa la domanda che
si faranno tutti i docenti di ruolo che «scivoleranno» o se
preferite, «confluiranno» nell’elenco dell’Organico
Funzionale Regionale. Non ci sarà né primo, né ultimo. Non
ci saranno i nominativi dei docenti con i rispettivi
punteggi di «anzianità di servizio», con i «motivi di
famiglia e ricongiungimento», con i «titoli generali» e con
il relativo «punteggio totale» così come accade oggi.
Insomma, non ci saranno più le graduatorie di questo tipo ma
solo un elenco dove compariranno i nomi e i cognomi dei
docenti, unito al codice della classe di concorso, unito al
loro «curriculum vitae».
Se i «super poteri» verranno dati al Dirigente scolastico è
lui che si sceglierà i docenti.
Allo stato attuale, le istituzioni scolastiche individuano i
docenti soprannumerari, distintamente per le varie classi di
concorso. Stiamo parlando di Scuola Secondaria di primo
grado (Scuola Media) e Scuola Secondaria di secondo grado
(Scuola Superiore). Se si tratta di poche ore, il docente
viene assegnato direttamente dal sistema informativo del
Ministero dell’Istruzione ad una Scuola vicina con una COE
(Cattedra oraria esterna), mentre, se non è disponibile una
cattedra in quella determinata classe di concorso, il
docente confluisce nella DOP (Dotazione Organica
Provinciale). Per i docenti in sovrannumero
l’amministrazione procede al trasferimento d’ufficio tenendo
presente da un lato, i docenti di ruolo entrati a far parte
dell'organico dell'istituto con decorrenza dal precedente
primo settembre per mobilità a domanda volontaria;
dall’altro, i docenti di ruolo entrati a far parte
dell'organico dell'istituto dagli anni scolastici precedenti
quello di cui al precedente punto, ovvero dal precedente
primo settembre per mobilità d’ufficio o a domanda
condizionata, ancorché soddisfatti in una delle preferenze
espresse. Per i docenti di sostegno sostanzialmente è la
stessa cosa, i docenti soprannumerari vengono inseriti per
ciascuna tipologia di appartenenza: A) minorati della vista;
B) minorati dell'udito; C) minorati psicofisici.
Di solito l’iter si conclude nel giro di qualche settimana
con l’assegnazione del docente ad una scuola vicina alla
propria residenza e comunque non oltre l’«ambito
provinciale».
L’iter inserito nel Ddl attualmente in fase di approvazione
alla Camera dei Deputati proprio in questi giorni da questo
Governo di centro sinistra (PD) capeggiato da Matteo Renzi,
è totalmente diverso e porterà senza alcun dubbio, il
docente di ruolo, da un «contratto a tempo indeterminato»
ad un contratto a «tempo determinato» della durata di
tre anni, scaduti i quali, se non viene rinnovato per altri
tre anni ritorna nell’«Organico Funzionale Regionale».
Stessa sorte per gli insegnanti di sostegno e per tutti gli
altri insegnanti che hanno allo stato attuale un «contratto
a tempo indeterminato» e che lavorano nella Scuola pubblica
da decenni.
Ma non è tutto!
Supponiamo che tra le migliaia di insegnanti che faranno
parte dell’Organico Funzionale Regionale venga scelto dal
Dirigente scolastico un docente in base al «Curriculum
vitae» ovvero per «simpatia», «ammirazione», «appartenenza
allo stesso gruppo politico» e quant’altro e non in base al
«punteggio che ha in questa graduatoria regionale» perché
nel Ddl sulla Scuola non vi è alcun riferimento al
«punteggio» ma solo ed esclusivamente al proprio «curriculum
vitae». Sarà molto semplice per il Dirigente scolastico
scegliere Tizio anziché Caio o addirittura Sempronio: è lui
a sceglierlo; è lui a stipulare il contratto triennale; è
lui che decide. Non vi sono altre persone che possono
opporsi a tale scelta. Supponiamo sempre, che l’anno
successivo alla stipula del contratto con quest’ultimo
insegnante, ci sia una contrazione di cattedra nella stessa
disciplina. Il Dirigente scolastico non potrà licenziare il
docente che l’anno prima ha stipulato il contratto triennale
ma farà confluire, nel calderone chiamato «Organico
Funzionale Regionale» uno degli altri insegnanti di ruolo
che ha un «contratto a tempo indeterminato» in quanto è
quest’altro insegnante che risulta soprannumerario. Questo
«sfortunato» insegnante non dovrà «per forza» essere
l’ultimo della «graduatoria d’Istituto» ma potrà essere
anche quello che è inserito al primo posto in quanto non
esisterà più la graduatoria con i relativi punteggi come
accade oggi, ma esiterà un «Elenco degli insegnanti della
Scuola».
Considerate inoltre che questo esempio venga ripetuto o
esteso ad un certo numero di insegnanti, nelle diverse
classi di concorso e per alcuni anni. Va da sé che gli
insegnanti che attualmente lavorano con «contratto di lavoro
a tempo indeterminato», nella migliore delle ipotesi avranno
un «contratto a tempo determinato» per un periodo di tre
anni. Il Governo che ha scelto la strada della «precarietà»
per tutti i docenti delle istituzioni scolastiche statali è
quello di centro-sinistra.
Si innesca così, una strada tortuosa, piena di precarietà,
ingannevole, piena di insidie e quant’altro nel mondo della
Scuola disegnata e portata avanti dal Governo di
centro-sinistra.
Ma non finisce qui!
I docenti inclusi nell’elenco dell’«Organico Funzionale
Regionale» se dovessero essere scelti dai Dirigenti
scolastici di altre Regioni d’Italia dovranno
«necessariamente» accettare l’incarico triennale altrimenti
verranno «licenziati». Quindi, l’insegnante di ruolo,
ovvero, l’insegnante che ha un «contratto a tempo
indeterminato» dovrà rimettersi in gioco ogni tre anni,
trasferirsi con la propria famiglia, là dove viene chiamato
dal Dirigente scolastico, anche in zone disagiate, di
montagna, nelle isole, nelle zone cosiddette «calde» dove
sparare con una pistola, un fucile è del tutto normale.
Insomma, l’insegnante di ruolo presto diventerà «nomade».
Sul proprio documento di riconoscimento alla voce
«residenza» verrà utilizzata la voce «nomade per motivi di
lavoro» oppure verrà coniato qualche altro termine, magari
in lingua Inglese per addolcire lo «status». I docenti
sperimenteranno e praticheranno sempre di più il
«nomadismo triennale», che non è insita nella tradizione
storica e culturale degli insegnanti della Scuola italiana,
bensì fa parte di un Ddl del Governo di centro-sinistra che
governa attualmente il nostro Paese.
Sarà approvato questo Ddl così come prospettato ovvero vi
saranno delle modifiche da apportare a cura di altri partiti
politici di minoranza considerato che non vi è nessun
dialogo con il partito di maggioranza?
Anche per questo motivo, gli insegnanti sono scesi in
migliaia per le strade delle grandi città il giorno 5 maggio
e molto probabilmente continueranno la loro azione di
protesta verso quei partiti di maggioranza e di minoranza
che voteranno a favore del Ddl sulla Scuola e che vogliono
distruggere la scuola pubblica e sovvertire con un Ddl anche
il «lavoro a tempo indeterminato» con uno «a tempo
determinato». Ad Maiora!
Agostino Del Buono
agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it
Info: Se si desidera
pubblicare su questo sito altre fotografie della
manifestazione di sciopero degli insegnanti si può
inviare il materiale il materiale in
redazione@lasestaprovinciapugliese.it |
..:: Ddl Scuola: Sciopero del 5 maggio a Bari.
..:: Ddl Scuola: Sciopero del 5 maggio a Bari.
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