013 ..:: 13.05.2015 - 21:30
..:: Un fotogramma di Matte Renzi tratto dal video sulla
"Buona Scuola".
BARI ..:: Se Matteo Renzi sale in cattedra
ed illustra su di una lavagna di ardesia con i gessetti
colorati i suoi cinque punti salienti della “Buona Scuola”,
gli insegnanti trasferiscono in dettaglio gli stessi punti
sulla Lavagna interattiva multimediale perché la “Buona
Scuola in Italia esiste e da sempre”. Insomma, tutti cercano
di vedere cos’è che non va in questo Ddl della Scuola che
verrà approvato a breve. A noi il compito di puntualizzare
alcuni punti.
Per quanto riguarda il 1 PUNTO, delimitato da
“Alternanza Scuola-lavoro”, possiamo garantire che, già
allo stato attuale sono centinaia le Scuole in Italia dove
si fa Alternanza Scuola-lavoro, e da parecchi anni a questa
parte. Le industrie delle varie zone d’Italia non assumono
però tale personale né altro. Quindi, sarebbe opportuno
rivedere esclusivamente lo “sgravio fiscale” che hanno le
Aziende per i giovani da assumere perché, se c’è un
consistente sgravio fiscale per tutte le aziende, i giovani
diplomati potrebbero essere assunti sin da subito,
baipassando perfino l’Alternanza Scuola-lavoro che porta
comunque un dispendio di energie e di miliardi di Euro per
lo Stato.
Per quanto riguarda il 2 PUNTO, definito come
“Cultura Umanista” o forse, sarebbe meglio parlare di
“Cultura umanistica”, cerchiamo di non limitare
l’inserimento di Storia dell’Arte, Musica, Lingue, ma
individuiamo e rafforziamo anche l’Informatica e il Diritto
in tutti gli ordini di Scuola perché le ore sono state
ridotte ingiustamente dalla Gelmini. E, proprio
quest’ultimo, il Diritto che ha portato gli insegnanti
precari a far valere i loro diritti con le diverse sigle
sindacali.
Per quanto riguarda il 3 PUNTO, più adeguatamente
evidenziato come “Più soldi agli insegnanti”
cerchiamo di essere più precisi. Lo stipendio dei docenti è
quello di otto anni fa, sostanzialmente non è cambiato
nulla, solo qualche voce qua e là con qualche aumento per
gli Enti locali. Tutto questo graverà sulla pensione
dell’insegnate. L’importo quindi, è sempre quello,
nonostante i prezzi sui prodotti di prima necessità che
lievitano ogni giorno. L’importo di 500,00 Euro, così come
declamato alla stampa e ai non addetti ai lavori serve a ben
poco. Dovrebbe servire solo ed esclusivamente per
“l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo” delle
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Agli
insegnanti con contratto a tempo determinato, anche se
annuale, non spetterà nessun centesimo di tale importo.
Questa disparità di trattamento è alquanto offensivo.
Insomma, in una stessa classe, in uno stesso Istituto vi
saranno insegnanti di serie A ed insegnanti di serie B. Gli
insegnanti di serie A che beneficeranno del contributo ed
insegnanti di serie B che verranno esclusi a monte da questa
contribuzione. Oltre all’attività di formazione questo
importo così irrisorio potrebbe servire anche per i libri e
testi di natura didattico-scientifica, anche in formato
digitale, pubblicazioni e riviste riferite alle materie di
insegnamento e comunque utili all’aggiornamento
professionale, acquisto di hardware e software, iscrizioni a
corsi per attività di aggiornamento e qualificazione delle
competenze professionali, rappresentazioni teatrali e
cinematografiche, ingressi a musei, mostre ed eventi
culturali in genere, nonché per iniziative coerenti con le
attività individuate nell’ambito del Piano dell’Offerta
Formativa delle Scuole e del Piano nazionale di formazione”.
Va da sé che l’importo di Euro 500,00 è minimo, anzi
insufficiente per qualsiasi formazione seria, e soprattutto
perché l’importo da assegnare a questi docenti non coprirà
la formazione per tutti i docenti di ruolo, e, per ultimo,
non bisogna trascurare che i primi 80,00 Euro sono andati in
fumo per lo sciopero nazionale del 5 maggio scorso.
A tutto questo, si deve aggiungere che «i criteri e le
modalità di assegnazione e utilizzo della Carta elettronica,
l’importo da assegnare nell’ambito delle risorse disponibili
di cui al comma 3, tenendo conto del sistema pubblico per la
gestione dell’identità digitale e le modalità per
l’erogazione delle agevolazioni e dei benefici collegati
alla Carta medesima sono definiti con decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca e del
Ministero dell’economia e delle finanze, da adottare entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della
Legge». Quindi, non ci sono i 500,00 Euro per tutti gli
insegnanti ma solo per una parte di essi.
Per quanto riguarda poi gli altri 200 milioni di Euro da
distribuire ad alcuni insegnanti per “valorizzare il loro
merito” il “bonus” dovrebbe essere dato ai docenti
particolarmente meritevoli ma, partirà solo ed
esclusivamente dal 2016 così il Dicastero di via Trastevere
potrà risparmiare per il 2015 detto importo. Anche in questo
caso, detto così, è una bella cifra, ma se andiamo a
dividere questo importo per plesso scolastico, l’importo che
ne verrà fuori sono 5.000-6.000 Euro ad Istituzione. E’
questo l’importo che dovranno contendersi i docenti
“particolarmente meritevoli” dell’Istituzione scolastica che
riceveranno oltre ai soldi un «Porta badge verticale in
plastica trasparente con Cordoncino in tessuto» offerto
molto probabilmente dalle aziende che effettueranno
l’Alternanza Scuola-lavoro, che può essere tenuto al collo
durante le ore di lezione in modo che tutti i docenti,
alunni e personale ATA possano prendere il “buon esempio”.
Senza contare che è sempre lui, il dirigente scolastico, ad
assegnare annualmente la somma al personale docente che, in
base all’attività didattica, ai risultati ottenuti in
termine di qualità dell’insegnamento, al rendimento
scolastico degli alunni e degli studenti, alla progettualità
nella metodologia didattica utilizzata, alla capacità
innovativa e al contributo dato al miglioramento complessivo
della Scuola, è ritenuto meritevole di “bonus”. Che fine
faranno le funzioni strumentali attualmente presenti in ogni
Scuola?
Per quanto riguarda il 4 PUNTO, demarcato da
“Autonomia” be’ questa è una parola un po’ grande per i
nostri lettori, nella quale si può nascondere un po’ tutto
quello che vogliamo. Allo stato attuale non dimentichiamo
che in alcune realtà scolastiche mancano stampanti, toner,
fax, LIM, TABLET ecc… Comunque, il bello e il cattivo tempo
lo fanno da padroni le circolare ministeriali di dubbia
interpretazione e soprattutto i soldi che arrivano dal
Ministero. Se sono sufficienti per il fabbisogno di quella
Scuola, allora si va avanti, altrimenti le Scuole potrebbero
far pagare le fotocopie agli studenti, agli insegnanti,
potrebbero dire di non inviare fax agli Enti di formazione
degli insegnanti perché non hanno i soldi per comprare il
toner del fax e cose di questo genere. Attualmente il
“comitato di valutazione” è composto dal dirigente
scolastico e da un gruppo di insegnanti votati dal Collegio
dei docenti ad ogni inizio d’anno. Far partecipare anche i
genitori degli alunni e gli studenti in questo comitato mi
sembra una cosa molto azzardata. Inoltre, allo stato attuale
i docenti sono lavoratori non subordinati. La libertà di
insegnamento è un diritto indisponibile e immodificabile se
non si modifica alcune parti della Costituzione. Se a
sceglierli è un comitato di valutazione o il dirigente
scolastico, diventerebbero semplici impiegati.
Per quanto riguarda il 5 PUNTO, opportunamente
definito come “Continuità”. Forse il termine
“continuità” non è proprio adatto a questo punto. A parere
di molti docenti di ruolo il termine andrebbe modificato in
“discontinuità”. Se i docenti di ruolo perdono il loro posto
dovuto a contrazione delle classi vanno a finire nel
calderone dell’organico funzionale a disposizione dei
dirigenti scolastici insieme ai docenti che hanno diritto
all’assunzione e alla stabilizzazione. Non dimentichiamo che
il Governo italiano è stato condannato dalla Corte Europea
ad assumere gli insegnanti che hanno lavorato nella Scuola
per più di tre anni consecutivi ed hanno le relative
abilitazioni all’insegnamento. Quindi, il Ministero
dell’Istruzione dovrà necessariamente assumere tale
personale che si aggira intorno a 150 mila docenti. Il piano
di assunzione redatto da questo Governo di centro sinistra,
prevede l’assunzione di poco più di 100 mila lavoratori tra
docenti e personale ATA. Per quanto riguarda i docenti è
bene creare un elenco su base regionale ed in base alle loro
scelte, destinarli nelle varie scuole come “organico
funzionale” tenuto conto della reale necessità della Scuola.
Solo in questo modo, si eliminerà questa forma di
precariato. La cosa orrenda di questo punto a cui molti
docenti non sono d’accordo è che ad operare la scelta e
quindi la destinazione di questi docenti sia il dirigente
scolastico e non il loro punteggio in graduatoria e la
scelta della vicinanza alla propria residenza così come
avviene in ogni concorso.
Ecco perché gli insegnanti sono scesi in piazza il 5 maggio
e potrebbero ripetere tale iniziativa in sede di scrutinio
finale. Ma ci auguriamo che ciò non avvenga.
Agostino Del Buono
agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it
Info: Se si desidera
pubblicare su questo sito altre fotografie della
manifestazione di sciopero degli insegnanti si può
inviare il materiale il materiale in
redazione@lasestaprovinciapugliese.it |
|