Alla scoperta degli Shardana e del mito di Atlantide. | ||
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301 ..:: 31.03.2021
..:: Shardana: La cultura sarda in rilievo.
SANTA MARIA CAPUA VETERE ..:: Immersa nella lettura di un libro di Giovanni Cannella, “La terra degli dei” intraprendo letture di archeoastronomia, l’autore è nato a Cagliari ed è figlio d’arte, padre pittore e madre musicista, ha studiato a Firenze e poi è tornato in Sardegna, perché si è accorto di quanto l’isola rappresenti “la dimensione ideale e la più favorevole per la crescita e lo sviluppo di sé in relazione alle sue nuove conoscenze”. I miti che circondano la Sardegna e che le rendono così speciale sono lo specchio di una cultura purtroppo ancora sconosciuta. Due sono i miei principali interessi per la cultura sarda: gli Shardana ed il mito di Atlantide. Hanno lasciato ombrose tracce in tutto il mondo dalla verde Irlanda alla regale Inghilterra, alle terre della storica Grecia, fino al misterioso Egitto, nel quale è documentata la loro presenza nell’esercito di Ramses II durante la battaglia di Quadesh. Il loro principale simbolo è un labirinto, che è possibile trovare stranamente realizzato nello stesso modo, con un’identica struttura… a Lucca, a Chartres, a Capo di Ponte, ecc. Si narra che abbiano contribuito alla costruzione di Stonehenge, dato che i menhir esistevano fin da prima con identico utilizzo e disposizione in Sardegna, un popolo che influenzò gli antenati dei vichinghi e dei druidi, tanto da farne corrispondere le tradizioni. Guerrieri forti e ribelli pronti a combattere arrivano dal centro del mare, come esperti navigatori. Gli Shardana fu citata come popolo dalle fonti egizie del II millennio a.C., facenti parte della coalizione dei popoli del Mare. La storia si perde nel mistero della loro identificazione con l’antico popolo Sardo. Sher-Dan, ovvero Principi di Dan, oltre che Eracliti dai greci, Tirreni dagli italiani, Corsi in Corsica e Nure in Sardegna, tanti nomi per questo popolo in perenne navigazione. Il loro cuore si divideva tra il mare e la Sardegna, la terra dove hanno avuto i natali. Le loro navi vengono osservate ancora oggi e ricoperte di domande riguardanti la loro strana struttura fatta a prua alta, con un mezzo un palo molto alto, su cui montavano una specie di bussola a mezzaluna sopra una sfera, così sono stati interpretati gli innumerevoli disegni delle navi ritrovati in terra sarda. Gli Shardana avevano armi diverse dagli altri popoli. Dal libro “La terra degli dei – a proposito della Sardegna come Atlantide” si legge: “con questa ricerca ho voluto, dimostrazione di tesi a parte, porre ai lettori un quesito: è possibile che la Sardegna considerata la sua propria antica cultura, sulla base di nuovi ritrovamenti e quindi di nuove interpretazioni sia stata scelta dagli dei, successivamente al diluvio universale come terra pura, così come Antichi Testi suggeriscono? Tutto ci porta che questo sia successo. Anche perché è l’unica terra ad Occidente del mondo ellenico a presentare similitudini archeologiche inconfutabili col popolo biblico e con le civiltà degli dei che i testi mesopotamici riportano”. Interessantissima la connessione tra la Sardegna e la Sicilia, con i nuraghi, altro simbolo tipicamente legato all’archeologia sarda. Eppure nel cuore della Sicilia i Sicani, un popolo della Sicilia arcaica noti guerrieri e pastori, lasciarono in eredità ai posteri un piccolo edificio in pietre a secco. I Cubburi sono molto diffusi sui monti Nebrodi e nel Ragusano, ma i primi furono costruiti tra Agrigento e Palermo. Così per Atlantide, nota grazie a Platone nel “Timeo”, quest’isola che si trovava davanti le colonne d’Ercole doveva essere estesa come la Libia e l’Asia minore, che affacciava sul Mediterraneo. Poseidone l’aveva costruita per custodire una fanciulla di nome Clito, di cui si era innamorato. Dopo aver fallito l’invasione di Atene, l’Atlantide sarebbe sprofondata “in un singolo giorno e notte di disgrazia” per opera di Poseidone. L’archetipo dell’uomo impetuoso nelle proprie emozioni, preda dell’istinto delle sue passioni, sublima l’emotività che può travolgere ciò che lo circonda. Poseidone era il sovrano indiscusso del mare, fratello di Zeus e Ade. L’acqua è tra i simboli più potenti che richiama l’inconscio, Poseidone ha travolto Atlantide in un rapporto di instabile affettività, Atlantide se è mai esistita ne ha fatto le spese.
Natalia Di Meo
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