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034 ..:: 06.05.2018

::: Il romanzo "Oltre il silenzio" di Matteo de Musso.

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FIRENZE ..:: Puglia chiama Toscana e Trinitapoli chiama Firenze. Immaginate un po’ che salto… Centinaia di km che valgono una vita, quella di chiunque si azzardi a star dietro alla fantasia più sbrigliata e capricciosa; una fantasia che non s’arrende e intende cavalcare le più belle storie che compongono la realtà. E se poi la realtà si presenta come un coacervo di vicende dure, cui talvolta non possiamo o non vogliamo tener dietro, allora giochiamo l’alternativa. Assecondiamo cioè un qualcosa che, nel soddisfare quel nostro primo desiderio, ci catapulta a distanza con una sorta di strambo prodigio! Certo, solo con la fantasia si può fare quel salto, eppure quante volte disdegniamo di lasciarci andare, ammettiamolo, e solo per timore che taluno possa darci del visionario, o peggio ancora del pusillanime, cioè di qualcuno che non sa o non vuol guardare in faccia questo mondo, bello o brutto che sia?
Per nostra fortuna c’è chi questo coraggio l’ha avuto, e tanto anche, riuscendo a donarci un’emozione dopo l’altra, trasferendo le nostre menti, i nostri cuori, e con essi speranze e sogni, in un universo che, se non è quello più desiderato, certo gli è molto vicino. E tutto parte da Trinitapoli (Bt), paese d’origine dello scrittore pugliese Matteo de Musso (anche se lui preferisce il termine “narratore”).
Ora che appare il suo nuovo romanzo: “OLTRE IL SILENZIO” un nuovo percorso si mostra ai nostri occhi ed oserei dire ai nostri cuori. In gioco questa volta sono i destini di due persone: lui Giulio, giovane avvocato giunto a Firenze alla ricerca di un quadro, filo ombelicale che lo lega al ricordo intenso di una nonna tanto amata; lei una splendida donna, Giulia, delusa dalla vita, con alle spalle un matrimonio fallito. S’incontrano in quello splendido scenario ch’è Piazzale Michelangelo, “balcone di Firenze”, come ha detto qualcuno. Prendono a frequentarsi, scoprono di star bene insieme ed i loro giorni finiscono in un abbraccio che sembra non debba mai aver fine. Se lui Giulio, però, appare alquanto recalcitrante a lasciarsi andare, Giulia è più che mai convinta che quello sia finalmente l’uomo della sua vita. Ci sarà una pausa, Giulio vorrà liberarsi dalle catene che una precedente esperienza sentimentale gli ha imposto, poi finalmente la vita arriderà ad entrambi con una piena solida felicità. Tutto bene? Nient’affatto. Una terza figura tenterà d’intrufolarsi tra loro per mettere in crisi quell’unione. Non ci riuscirà solo per la ferma presa di posizione dell’uomo, eppure la cosa porterà al seguito uno strascico che travolgerà la salute e lo stesso equilibrio fisio-psichico di Giulia. Poi, però, tutto sistema e come l’Arno, i loro giorni scorreranno nella più ovvia delle tranquillità. Giulio ritrova il suo quadro, e con esso anche la parte di sé che aveva smarrito, e Giulia la sua vita nella sua “bottega” di antiquariato. Sarà però la vita a quel punto a presentare il conto ai due innamorati. Come? Indicando a Giulia la triste strada della dipartita da questo mondo. Una storia meravigliosa, non c’è che dire, quella messa su da Matteo de Musso che avrà, con buona pace del lettore, un lieto fine. Ma qui ci fermiamo per non togliere il gusto della lettura. Al prossimo lavoro, Matteo!

Cesare Visaggio
visce@libero.it
 

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