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006..::.06.02.2014

..:: Nella foto, Margherita Musarò.

..:: MONREALE (PA) - La strategia di prendere spunto dalle soluzioni che ci offre la natura e lo sfruttamento della stessa al fine di recuperare energia rinnovabile è una pratica che negli ultimi decenni sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese, tramite l'installazione di un numero sempre più crescente di parchi eolici.
Lo sfruttamento del vento per la conversione di energia risale ai primi secoli dopo cristo con l'utilizzo dei mulini a vento, ove la forza del vento muoveva direttamente le macine del mulino per frantumare il grano o muovere le pompe di estrazione di acqua dai pozzi.
Il passo successivo è stato quello di trasformare l'energia del vento in energia elettrica mediante appunto l'uso delle turbine eoliche. Le loro dimensioni variano sicuramente in base alle caratteristiche dei venti presenti nel luogo di installazione.
Sono tanti i vantaggi e gli svantaggi di tali macchine. Da una parte con l'installazione di turbine eoliche si ha un notevole risparmio di combustibili fossili con una conseguente riduzione delle sostanze inquinanti e la possibilità di ricoprire diverse fasce di utenza: dalle singole abitazioni all'uso industriale fino addirittura all'immissione in rete tramite veri e propri parchi eolici.
Dall'altra troviamo l'impatto ambientale, aspetto non di poco conto. Infatti spesso i luoghi più ventosi adatti ad ospitare questi tipi di impianti sono sulle cime ed i pendii di rilievi montuosi dove le turbine eoliche risultano visibili anche da lontano.
Come si cerca di risolvere questa problematica? Usando colori neutri in modo da favorire l'integrazione delle turbine eoliche nel paesaggio ma anche e soprattutto cercando di rispettare l'ambiente in cui sono installate con lo scopo di cautelare la flora e la fauna presenti. Infatti, a rispetto proprio della parola “parco” che rievoca prati verdi e cieli azzurri, ogni regione ha stilato delle normative che regolano le operazioni di installazione delle turbine, obbligando gli enti interessati, al ripristino delle condizioni ambientali “ante-operam”di tutto il sito nell'intorno del parco eolico.
Esistono due tipi di turbine; quelle a portanza e quelle a resistenza a seconda della forza generata dal vento e sfruttata come forze motrice. In particolare nelle prime il vento scorre su entrambe le facce della pala creando una zona di depressione la quale produce una forza detta portanza aerodinamica in analogia con quanto accade per le ali di un velivolo.
Considerati gli investimenti notevoli nella ricerca e lo sviluppo dell'energia eolica i modelli di generatori sono diversi sia nel tipo sia nella forma. Due sono le grandi categorie di turbine: quelle ad asse orizzontale (HAWT: Horizontal-Axis Wind Turbine) che sono le più utilizzate e quelle ad asse verticale (VAWT: Vertical Axis Wind Turbine) in fase di studi e test e utilizzate solo su impianti di piccole dimensioni ad uso privato ed amatoriale.
Anche per quanto riguarda la forma delle pale di una turbina eolica, il richiamo alla natura nello studio e nella loro realizzazione è molto forte, ad esempio il modello Darreius si ispira alla forma delle ali di una libellula aumentando il rendimento della turbina nella conversione di energia elettrica.
 

Margherita Musarò

 

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