LA SESTA PROVINCIA PUGLIESE - SUPPLEMENTO DI INFORMAZIONE ON-LINE DELLA RIVISTA ASSODOLAB - ISSN 2280-3874

Ecco i test per gli Addetti antincendio.

www.addettiantincendio.net

SCUOLA..:: La formazione del personale della Scuola continua in questo nuovo anno scolastico con l'Assodolab... www.assodolab.it
Preparati per gli esami del patentino on-line, gratuitamente. www.quizpatentino.net

 

 

 

La valutazione del sistema scolastico in Italia e il panorama internazionale.

001..::.04.01.2014

 

 

 

 

 

..:: SOVERATO (CZ) - Globalizzazione, cambiamenti demografici, rapide trasformazioni economiche e sociali sono fenomeni che hanno notevole impatto sulla scuola del XXI secolo: qualità, efficienza ed equità sono chiavi per dare risposte adeguate a queste sfide. Inoltre, la creazione del Mercato Unico pone il problema di un raccordo tra le politiche scolastiche dei diversi paesi: la libera circolazione dei lavoratori richiede non solo la confrontabilità dei titoli di studio, ma anche percorsi formativi che siano in grado di fornire gli strumenti culturali e le competenze necessarie per essere "cittadini europei. Se autonomia riconduce all’ autovalutazione della didattica e dell’organizzazione e rinuncia a ristrette direttive nazionali (Eurydice - The Information Network on Education in Europe), è appunto in questo passaggio da Stato- gestore a stato-garante, che si pone in essere la necessità ineludibile di un controllo scientifico e sistematico sulla qualità del sistema scuola. Così si evitano localismo e autoreferenzialità e si avvia il tanto auspicato processo di armonizzazione delle competenze su scala nazionale ed europea.
In ogni paese europeo l’autonomia impone una nuova cultura della valutazione come supporto alla persona, allo studente, al professionista, ma anche alla struttura organizzativa, superando la percezione di un’attività di controllo finalizzata alla sanzione dei comportamenti. (“perché l’autonomia scolastica non si trasformi in autarchia»: Gelmini) La nuova valutazione scolastica, pertanto, è concepita in termini di ricerca volta ad individuare i fattori di qualità e metodi efficaci (benchmarking,), finalizzata all’individuazione delle best practices.
Parola d’ordine è, quindi, attivare politiche di sviluppo e di governance adeguate, basate sull’innovazione e sulla conoscenza, per agevolare crescita economica e coesione sociale.
E’ nella necessità di raggiungere la soglia minima dei saperi, che trovano fondamento i sistemi di valutazione nazionali ed internazionali, poiché livelli qualitativi assai diversi, potrebbe mettere in crisi l’intero “ecosistema formativo”. Vale a dire assicurare quell’equità nell’istruzione propugnata nella Carta Costituzionale italiana (art. 3): nasce da qui l’esigenza di disporre di informazioni generali su organizzazioni sparse sul territorio nazionale (INVALSI) ed internazionale, come OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l'OECD (Organisation for Economic Co-operation and Developemnt) e la IEA(International Association for the Evaluation of Educational Achievement) IEA- PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study), - IEA-TIMSS (Trends in International Mathematics and Science Study) e Ceri (Centre for Educational Research and Innovation, col progetto PISA (Programme for International Student Assessment) e col rapporto “ Education at a Glance”). La rilevazione sistematica dei risultati (assessment), la connessione tra rilevazioni, le procedure di autoanalisi, nonché la rendicontazione sull’uso delle risorse e dei risultati raggiunti (accountability), si rivelano, quindi, strumenti indispensabili ai processi di miglioramento del sistema scuola.
Campi d’azione, dunque, sono: individuare punti di forza e di criticità del sistema scolastico, riconoscere le eccellenze, indirizzare le azioni di sostegno e di miglioramento, in linea con le migliori esperienze europee ed internazionali. Ne consegue che, sebbene l’aula rimanga “l’arena su cui si gioca la sua irriducibile qualità” (Normann), la nuova prospettiva considerata, quella del sistema, è finalizzata a rendere più efficienti le organizzazioni con il riconoscimento della meritocrazia e della premialità. E’ un’operazione complessa, frutto della combinazione di molteplici fattori, nell’ambito di una visione sistemica dell’organizzazione di una scuola, la risultante di un processo organizzativo coordinato ed ecologico. “…dotarsi di strumenti che pongano i responsabili politici nelle condizioni di prendere atto dei risultati di studenti e di scuole, di controllare i sistemi scolastici, di pianificare e gestire risorse e servizi educativi.”
(OECD – OCSE, Uno sguardo sull’educazione 2010) Conoscere lo stato del sistema è la chiave per decidere il cambiamento.
Si valuta il sistema nazionale per collocarlo in un contesto internazionale più ampio, per confrontarsi e comprendersi meglio “Guardare oltre i confini nazionali...per capire meglio che cosa accade nel nostro sistema di istruzione.” (Benedetto Vertecchi) Evidenziamo cinque sfide per la qualità dell’educazione in Europa: la sfida del sapere; la sfida della decentralizzazione; la sfida delle risorse; la sfida dell'integrazione sociale e la sfida dei dati e della comparabilità.
Il gruppo di lavoro permanente “Indicatori di qualità” (European report on the quality of school education) che fornisce orientamenti e misura i progressi compiuti nel campo dell’istruzione verso gli obiettivi stabiliti a livello europeo, propone sedici indicatori che vertono sul livello raggiunto nei settori delle matematiche, della lettura, delle scienze, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), delle lingue straniere, della capacità di "imparare ad imparare" e dell'educazione civica; il tasso di abbandono e la percentuale di scolarizzazione ; verificare la partecipazione degli operatori ai sistemi scolastici; individuare le spese consentite in materia di istruzione per studente, sull'istruzione e sulla formazione degli insegnanti.
Tutti i documenti europei (Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio, 2006; Raccomandazioni consiglio europeo EQF- 2008; Conclusioni del Consiglio d’Europa 2009 e 2010) sottolineano che le competenze trasversali quali imparare ad imparare, imparare a cambiare e saper apprendere durante l'intero arco della vita, agevolano il successo nel mondo del lavoro e nella società. La sfida consiste nel riuscire a garantire che le competenze chiave per la cittadinanza europea e l’apprendimento permanente divengano priorità politiche, che si possano adattare i programmi scolastici e promuovere la formazione degli insegnanti. Tre “elementi” risultano essere fondamentali: la qualità della scuola, il tipo di management praticato e lo stile di leadership adottato, (Bouvier). Comprendere le necessità dell’utenza, (customer satisfaction) educarne e orientarne le richieste, riconducendole entro i fini istituzionali, sono linee d’azione condivise. Per contrastare l’emergenza: si suggerisce l’introduzione di un efficace sistema di valutazione dei sistemi scolastici da parte di un ente terzo (anche premiando i migliori), e la definizione di programmi di motivazione dei docenti tramite carriere e retribuzione (Direzione Corporate Communication). Tali proposte risultano in linea col documento europeo “Migliorare le competenze del XXI secolo”, “La qualità degli insegnanti risulta essere primo fattore interno alle scuole tra quelli che incidono sulle prestazioni degli studenti. (E’ opportuno sottolineare che in Italia si recepiscono le istanze europee nel “rendere più attraente l'insegnamento in quanto scelta professionale” e instaurare un sistema meritocratico, con L'art. 64 del decreto legge 112/2008, poi convertito in legge 133/2008). L’attenzione viene accentrata sul flusso dei processi, sul modo di migliorarli, sulla ottimizzazione dei risultati:(North Central Regional Educational Laboratory, USA) Il leitmotiv consiste nel ridurre la variabilità associata ai processi, attraverso l’analisi delle cause e della loro eliminazione.
Intento comune è sviluppare il percorso per la qualità della scuola disponendo di linee guida che agevolano il confronto con differenti realtà organizzative senza rinunciare alla propria specifica identità ed esperienza.(framework UNI EN ISO 9001 per la certificazione della Qualità (Quality Management) nonché ai modelli per la gestione della qualità - EFQM – European Foundation Quality Management) A livello sia internazionale che nazionale si preferiscono i modelli CIPP (Context – Input – Process - Product) e Il PDCA, (“ruota di Deming”). L’idea di base è semplice: survey che permettano di prendere decisioni e intraprendere azioni di miglioramento e sviluppo. 2) Un ‘idea è condivisa a livello internazionale: è utile monitorare per svolgere azioni di miglioramento. La tendenza è verso un’integrazione tra valutazione esterna degli istituti condotta da ispettori e tramite operazioni di testing nazionali e l’autovalutazione; talvolta la valutazione interna fa uso degli stessi indicatori di valutazione esterna. Si tende a rendere pubblico l’esito della valutazione, perché è fortemente sentita la funzione di accountability e di centratura sull’utente. I modelli di accountability sviluppati dai paesi partecipanti all’indagine OCSE-PISA 2010 si possono ricondurre sommariamente a quattro meccanismi che identifichiamo negli esami nazionali, in test standardizzati, in valutazioni esterne da parte di un ispettorato pubblico e, talvolta, da parte di entità terze rispetto allo stato e alle scuole e, “last, but not least”, in richieste di autovalutazioni alle scuole.
Anche in Italia, in accordo con le direttive europee, desideriamo sapere dove intervenire, per migliorare: “Conoscere per decidere”, diceva Einaudi.
Ma per conoscere occorre valutare.
Nel 1999, con la conversione dal CEDE (Centro Europeo dell’Educazione),nell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di istruzione e di formazione, si è realizzato l’intento di costruire una serie storica di dati, al fine di interpretare differenze e riconoscere tendenze in tempo utile per poter intervenire. Con il D. Lg.vo n. 258 del 20 luglio 1999, l’Istituto svolge attività di“promozione della cultura dell’autovalutazione da parte delle scuole”, avvalendosi dei servizi dell’amministrazione scolastica periferica e degli ispettori.
L’obiettivo non è fornire giudizi, bensì riconoscere variabili indipendenti, riferite alle condizioni didattiche e organizzative. Le normative seguenti (La Legge n. 53 del 28 marzo 2003; Il D.L.vo n. 286 del 19 novembre 2004; la Legge 27 settembre 2007, n. 165.; e le due direttive emanate nel 2008 n. 74 e n. 75) sanciscono la natura giuridica dell’INVALSI e le competenze, con relativo riordino, compiti e funzioni. Sono disposte “verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative”, finalizzate al “ progressivo miglioramento e dell’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione”. Le attività dell’INVALSI assumono valore strategico nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea correlati al "processo di Lisbona", in due aree di intervento: nelle indagini internazionali comparative sulla qualità dei sistemi di istruzione e nei livelli di apprendimento degli studenti. Nel triennio 2008 – 2011 L’INVALSI assicura la partecipazione italiana ai progetti di ricerca internazionali e comunitari in campo valutativo dei ragazzi e degli adulti OCSE-PISA, IEA-TIMSS Advanced (2008), IEA-ICCS (2009), IEA-TIMSS (2011), IEA-PIRLS (2011) e OCSE-PIIAC (2011). Lo studio dei sistemi di valutazione di circa 201 paesi ha avuto funzione propedeutica rispetto alla scelta del modello concettuale più pertinente e all’individuazione della metodologia per sviluppare un framework relativo al nostro sistema di istruzione. Le rilevazioni più significative si possono ricondurre a quattro grandi aree: le conoscenze e competenze acquisite dagli studenti; il livello di istruzione conseguito e il successo scolastico;i risultati sociali, che riguardano gli effetti prodotti dal sistema di istruzione nella società; a soddisfazione degli utenti del servizio scolastico (customer satisfaction). La Legge 30 ottobre 2008, n. 169 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 137) sancisce regole relative alla valutazione del comportamento e del rendimento scolastico degli studenti. Con il D.P.R. del 22 luglio 2009, n. 122 “Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva” e “Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione.” L’Atto di indirizzo del Ministro dell’8 settembre 2009 individua le priorità necessarie ad orientare l’attività dell’ANSAS e prevede “ azioni continuative e di sistema per la valorizzazione del merito. Il MIUR, con la C.M. n. 86 del 22.10.2009 - detta chiarimenti relativi al progetto di valutazione degli apprendimenti predisposto dall’ L’INVALSI, esteso gradualmente a tutti gli ordini e gradi di scuola. Come si evince dalla normativa, la tendenza alla razionalizzazione e alla “premialità”, registrata dalle rilevazioni europee, è stata recepita dal governo italiano, che ha provveduto a regolamentare in tal senso (L'art. 64 del decreto legge 112/2008 (poi convertito in legge 133/2008). Da quest’anno ,per la prima volta, partono in Italia dei progetti concreti mirati a individuare criteri, metodologie e competenze per valorizzare il merito e migliorare quindi la qualità del sistema scolastico secondo le migliori esperienze europee ed internazionali (misurazione della performance: rendimento- risultato). Tali proposte (Gelmini e Abravanel) sono coerenti col D. Lgs. 150/2009, orientato, tra l’altro, a riconoscere e incentivare la produttività nel pianeta scuola e per migliorare il sistema. Con il D.M. n. 9/2010, è stato adottato il modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione, in linea con le indicazioni dell’Unione europea sulla trasparenza delle certificazioni. Un piano di formazione curato dall’INVALSI accompagnerà l’attuazione di questa innovazione. La Direttiva n. 10 del 30 luglio 2010 promuove ancora misure di merito e premialità. Si prevede la partecipazione in progetti come il PQM, considerando la misurazione degli apprendimenti l’elemento essenziale per un processo di miglioramento della didattica.
La Nota del Miur del 9 novembre 2010 fornisce disposizioni riguardo la valutazione di insegnamenti nella scuola secondaria di secondo grado.
La nota del Miur del 30 dicembre 2010 prevede un controllo di qualità sulle procedure di somministrazione delle prove INVALSI mediante l’invio di osservatori esterni in un campione di scuole.
Nella lettera inviata dal Presidente P. Cipollone lo scorso 10 gennaio ai D.S., la rilevazione degli apprendimenti degli studenti, nell’ambito del Servizio Nazionale di Valutazione (SNV), è “strumento essenziale di conoscenza per il governo e per il miglioramento del proprio lavoro”. conferma di quanto detto le indagini a livello nazionale hanno registrato un cambiamento di orientamento internazionale. La diversa enfasi dell’indagine Pisa modifica, insieme agli obiettivi, anche il tipo di interventi pedagogici da inserire nel curricolo. La sfida è quella di costituire un ponte tra conoscenze disciplinari e “competenze funzionali”, secondo l’Eurydice, la scuola sta andando da una valutazione di risultati a una valutazione di follow-up, cioè di ricaduta sul territorio.
Si tratta di responsabilità sociale ed etica (SA 8000), prima ancora che “docimologica”, che tende all’umanizzazione del processo didattico-educativo. La nota del Miur prot. n. 1397 del 24 gennaio 2011 dispone le prove INVALSI solo per le seconde classi della scuola secondaria di II grado e precisa che saranno uniche per tutte le tipologie di scuola (licei, istituti tecnici e professionali) e per tutti gli indirizzi di studio.
Dall’indagine OCSE-PISA si registra una stretta correlazione tra la pubblicazione dei dati sui rendimenti scolastici e i progressi del miglioramento: ci proiettiamo nella prospettiva dello “school-based management”.
E’ singolare, inoltre, quanto emerge dalla recente indagine Ocse: l’Italia raggiunge il record di ore di lezione ma il rendimento scolastico degli studenti resta basso. La ricerca conferma che la qualità dell’istruzione non è affatto legata al numero di ore passate tra i banchi.
Il quarto rapporto Ocse-Pisa relativo ai livelli di competenza dei quindicenni rilevati nel 2009, rileva miglioramenti in lingua, matematica e scienze. Dal punto di vista dell’equità del sistema, invece, l’Italia non ha fatto progressi: resta enorme il divario tra studenti migliori e quelli dei peggiori, dovuto non più allo status socio-economico di provenienza, bensìalla qualità della formazione ricevuta.
Il Rapporto sull’Italia (Survey Italy, OCSE) analizza il Sistema Italia da diverse prospettive: fiscale, finanziaria, della regolamentazione interna e dell’istruzione (“Towards better schools and more equal opportunities for learning”, Verso scuole migliori e maggiori opportunità per l’apprendimento).
Tre sono gli ambiti che il Rapporto OCSE indica come cruciali nel processo di riforma per migliorare il “Sistema scuola” in Italia: Un sistema di valutazione capillare, maggiore efficienza ed equità, autonomia gestionale e responsabilità.
Per quanto riguarda la valutazione di sistema ci stiamo ispirando a quelle esperienze che hanno elaborato agili strumenti di rendicontazione. Sulla misurazione degli apprendimenti il nostro scopo è dare alle scuole italiane gli strumenti per “conoscersi”, per poter agire autonomamente. La valutazione del sistema scolastico e la valutazione delle scuole autonome possono, attraverso la pratica del bilancio sociale, un volano all’innovazione e al miglioramento poiché una rendicontazione sulla quantità e sulla qualità di relazione tra risorse pubbliche investite e risultati raggiunti consente un incontro dialogico tra l’amministrazione e il cittadino fruitore del servizio.
L’opera propulsiva promossa dai dirigenti scolastici include, pertanto, un processo basato sulla socializzazione e diffusione di un miglioramento della qualità dell’istruzione. Siamo consapevoli della complessità del momento e troviamo in tre parole chiave, una concreta risposta al “bisogno di qualità” della Scuola del XXI secolo: responsabilità, partecipazione e collaborazione. Per dirla con Luciano Corradini, conferiamo “significati personali alla propria e altrui esperienza, per educare i giovani”.
Oggi la presenza del Dirigente tecnico, è costante, legata alla vita fisiologica della scuola: come prevista dal recente Atto di Indirizzo datato il 23/07/2010, si traduce in termini propulsivi circa l’attuazione di ogni ipotesi di riforma, sia sul versante organizzativo, sia didattico. Il ruolo di supervisione dei Dirigenti Tecnici si esplica anche nel fornire alle scuole le informazioni e la metodologia per collaborare efficacemente con i diversi soggetti presenti sul territorio; per identificare, valorizzare e supportare le nuove politiche dell’Amministrazione e stabilire rapporti continuativi di collaborazione con altre realtà regionali, nazionali, comunitarie e internazionali. Al dirigente tecnico è richiesto di “ esaminare con cura e attenzione …il modo d’essere di un processo di conoscenza” (S.Valentini nella voce: “ispezione/diritto amministrativo-enciclopedia del Diritto”): tale carattere autoritativo, “si inserisce anche nei procedimenti di controllo, ma è la forma necessaria di essa…in una potestas inspiciendi suprema di cui sarebbero poi fornite tutte le pubbliche amministrazioni…”.
Il Dirigente Tecnico è tenuto, fondamentalmente, a “prestare ascolto”, offrire collaborazioni e promuovere attività coerenti con i più aggiornati esiti della ricerca scientifica, pedagogica e disciplinare. E’ un ruolo “strategico” poiché i Dirigenti tecnici concorrono ad orientare e coordinare le strategie di innovazione e di valutazione del sistema dotandosi di appositi strumenti di analisi e di implementazione, quali assessment, diretti e indiretti: osservazione intenzionale e sistematica, colloqui, briefing, ceck-list, etc.. Interventi presso singole istituzioni scolastiche, sono disposti dal Direttore Generale dell’USR al fine di innalzare lo standard delle competenze;
Conferenze nazionali di servizio sono funzionali a recepire le linee guida e gli indirizzi espressi dall’Amministrazione.
Sono previste specifiche "verifiche ispettive" e interventi da svolgersi presso le scuole, ai sensi della normativa vigente (legge n. 425 del 1997, riforma degli esami di Stato di istruzione secondaria; DM n. 263 e DM n. 267 del 29.11.2007, scuole paritarie e scuole non paritari; D.P.R. n. 275/1999, in tema di verifiche e modelli di certificazione) finalizzati all’incremento della qualità d’istruzione. L’ opera squisitamente propulsiva promossa dai dirigenti tecnici include, pertanto, un processo basato sulla socializzazione e diffusione di un miglioramento della qualità dell’istruzione. Siamo consapevoli della complessità del momento e troviamo in tre parole chiave, una concreta risposta al “bisogno di qualità” della Scuola del XXI secolo: responsabilità, partecipazione e collaborazione.
In Inghilterra e in Francia ci sono due modelli diversi, che rappresentano due paradigmi: quello francese è ministeriale, quello inglese è un modello che si basa su un’autorità indipendente. In Francia a partire dagli anni ’80, parallelamente a un processo di decentralizzazione e di modernizzazione dell’amministrazione, si assiste a una domanda sociale sempre più forte in favore di un’informazione sui risultati degli istituti scolastici. Nel 1986 la Direction de l’évaluation et de la prospective (DEP), organismo ministeriale, nasce con il compito di realizzare studi volti a una migliore conoscenza del sistema educativo e a concepire strumenti per aiutare le scuole a sviluppare le proprie pratiche autovalutative.
L’autovalutazione è stata rafforzata dopo la Loi d’Orientation sur l’éducation del 1989 che accresce l’autonomia scolastica chiedendo alle scuole di elaborare un progetto di istituto che definisca obiettivi e elabori linee di politica educativa stabilite a livello nazionale. In Francia esistono corpi di ispezione con competenze diverse che svolgono funzioni di controllo e valutazione a livello regionale, provinciale e di istituto. Gli ispettori procedono attraverso visite all’istituto scolastico per ispezionarne il funzionamento. La valutazione è eseguita da IEN (Inspecteurs de l’Education Nationale), scuole elementari e da IPR (Inspecteurs Pedagogiques Régionaux), secondarie.
Diverse autorità partecipano alla valutazione ed al controllo del sistema educativo, in particolare l’Haut Conseil de l’Education, in termini di proposte sui metodi per valutare gli apprendimenti degli allievi, sull’organizzazione del sistema educativo e sulla formazione degli insegnanti. Ogni anno, l’Haut Conseil de l’Education elabora un rapporto al presidente della Repubblica sui risultati ottenuti dal sistema educativo, che viene discusso in Parlamento. La valutazione delle politiche pubbliche messe in atto per migliorare il successo degli allievi si applica alle misure approntate a livello di collège per rimediare le lacune osservate e prevenire relative difficoltà di apprendimento attraverso: programmi più chiari, supervisione degli studi, classi o gruppi mirati, promozione di sviluppo verso la formazione alla cittadinanza. I servizi di ispezione generale conducono una indagine accurata su metodi e su effetti, forze e debolezze del processo di valutazione realizzato in Francia. Il modello di valutazione inglese è il più complesso e raffinato in Europa perché fa sintesi del punto di vista interno ed esterno, quantitativo e qualitativo, è molto vicino al contesto locale e svolge una funzione di sostegno e supporto più che di semplice certificazione. -il National Curriculum stabilisce anche gli esami che gli studenti devono affrontare; -la valutazione a livello nazionale è gestita dalla QCA (Qualifications and Curriculum Authority), organismo dipendente dal ministero che ha il compito di assicurare la validità affidabilità e il rigore della valutazione del curricolo nazionale.
La Commissione di controllo è l’ente pubblico indipendente responsabile della spesa pubblica da parte del governi locali; A ciò si aggiunge l’azione di ispezione e orientamento dell’OFSTED (Office for Standards in Education). L’OFSTED è un ente non ministeriale responsabile nei confronti del Parlamento, indipendente dal Department for Education and Skills;è guidato dall’Ispettore Capo di Sua Maestà. L’OFSTED conduce indagini focalizzate su problematiche educative, produce analisi per identificare tendenze, valuta gli effetti delle politiche educative e approfondisce temi posti all’attenzione dai risultati delle visite ispettive. L’ispezione produce una valutazione dell’efficacia della scuola nella promozione degli standards, dello sviluppo personale e del benessere degli studenti, della qualità della sua offerta e della sua gestione. La base e principale fonte di informazione è il self- evaluation form (autovalutazione). I principali indicatori considerati dall’ispezione sono i seguenti: - progresso nel raggiungimento degli standards di apprendimento sviluppo personale e benessere degli studenti: insegnamento. corrispondenza del curricolo e delle attività proposte alle necessità e agli interessi degli studenti, cura, orientamento e supporto fornito agli studenti, leadership e management, efficacia complessiva. Al termine del processo gli ispettori emettono un giudizio: Se la situazione è “preoccupante”, e se le scuole richiedono misure speciali, si deve avviare un piano di miglioramento. Si può anche rischiare di mantenere un giudizio negativo e restare una scuola declassata. E’ bene per trarre spunti da queste esperienze europee. La tesi di TreeLLLe: È preferibile un processo lento a uno veloce ma non condiviso dai protagonisti della scuola.

Lucia Scuteri
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Richiedi un preventivo gratuito per il tuo impianto solare fotovoltaico e termico...
SISTEMA SOLARE Srl..:: Sistema Solare Srl si occupa di progettazione, fornitura, installazione, manutenzione di impianti solari fotovoltaici e termici, mini eolico e consulenza nel campo del risparmio energetico.

 

 

Per informazioni e preventivi gratuiti puoi telefonare al numero: 0884.585602 oppure inviare una e-mail a: info@sistemasolaresrl.it e verrete contattati entro 48 ore. 

Vuoi prepararti per il Brevetto di volo?

 

Bene, da oggi lo puoi fare con i test predisposti sul sito www.quizbrevettidivolo.it  

Visita il sito!
Piccoli produttori al femminile...
OLIO DI OLIVA..:: Molte sono le grandi aziende di olio di oliva che resiedono in Puglia, molte sono anche i piccoli produttori... Oggi  presentiamo una piccola realtà aziendale agricola Del Buono Nicolina.

 

 

Preparati per l'esame teorico della Carta di Qualificazione del Conducente.

 

Sul sito www.quizcqc.com puoi prepararti all'esame teorico gratuitamente.

 

Contatore visite

 

 

 

 

www.lasestaprovinciapugliese.it - Supplemento di informazione on-line della rivista Assodolab

Registrata al Tribunale di Foggia al n. 16/2000 - Privacy e Cookies Policy

Editrice: ASSODOLAB - P. IVA 03039870716 - Direttore responsabile: Arcangelo Renzulli