004..:: 03.07.2013

Milano..:: Viaggiare in 3D nel cervello del paziente è la sfida del futuro. Intanto possiamo gustarci l’atlante del nostro cervello, ossia la prima mappa in 3D del cervello umano, chiamata Big Brain. E’ quanto è stato messo a punto da un gruppo di ricerca coordinato da Katrin Amunts, del Centro di ricerche tedesco Julich e dell’Università Heinrich Heine a Dusseldorf.
E’ l’ultimo strumento nato, messo a punto per studiare la forma e la funzione di questo importante organo che ogni individuo possiede, dalle connessioni all’anatomia. Se fino ad oggi alcuni elementi erano inaccessibili al microscopio, da oggi è possibile visualizzarli con la mappa 3D. Studiare il cervello a livello cellulare, potrà aiutare senza alcun dubbio a comprendere come si sviluppano alcune malattie cerebrali e di conseguenza, agire con cure appropriate o interventi. Ad esempio, si potranno ottenere miriade di informazioni specificate e dettagliate sui meccanismi delle cellule nervose, finora visibili solo a chi possiede un microscopio ad alto raggio d’azione. La mappa 3D del cervello umano potrà essere d’aiuto a comprendere meglio come funzionano i processi che controllano la cognizione, il linguaggio, le emozioni, le eventuali disfunzioni e trovarne i rimedi. Insomma, i ricercatori hanno già messo a disposizione della comunità scientifica questo primo atlante del cervello per far avanzare rapidamente le ricerche nel campo delle neuroscienze. Nata nell’ambito del progetto europeo sul cervello umano «European Human Brain Project», la mappa è stata ottenuta utilizzando lo strumento chiamato microtomo, per mezzo del quale sono state realizzate ben 7400 sezioni dello spessore di 20 micrometri. Ogni sezione è stata poi digiatilizzata con particolari computer ed allineate, una dopo l’altra, per ricostruire il modello in 3D del cervello. Un lavoro alquanto certosino se si pensa che solo per la fase di raccolta dei dati ci sono volute ben 42 giorni di lavoro, pari a circa 1000 ore di lavoro senza alcuna interruzione. Il risultato è senza alcun dubbio spettacolare: un atlante del cervello umano con una risoluzione spaziale 50 volte maggiore delle precedenti mappe del cervello. Ci auguriamo che nei prossimi dieci anni, in questo campo, i ricercatori e la ricerca scientifica di tutto il mondo procedono su un’unica strada e siamo sicuri che un giorno o l’altro, andando dal nostro medico possiamo chiedere con disinvoltura: dottore mi fa vedere quale è la parte del mio cervello che non funziona come dovrebbe e soprattutto, potrebbe darmi il file del mio cervello poiché ho intenzione di navigare in 3D nelle diverse aree: prefrontale, premotoria, area del gusto, area di associazione somoestetica, area di associazione visiva, area sensoriale, area di associazione uditiva, area motoria della parola per vedere qual è la zona colpita da questo male?
 

Agostino Del Buono
agostino.delbuono@lasestaprovinciapugliese.it

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