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L'Italia da Paese di emigrazione a Paese di immigrazione: integrazione sociale e linguistica.
La lingua italiana italiana e gli stranieri.

027..:: 15.05.2012

 

..:: Nella foto, Nembrotte Menna Luciana


 

Negli ultimi decenni i processi di immigrazione sono aumentati notevolmente.

Nell’ambito europeo, questo fenomeno colpisce particolarmente la nostra penisola, sicuramente favorita geograficamente, sia per la sua posizione che è più a sud-est di tutti gli altri paesi “ricchi” d’Europa, sia per la sua conformazione, che fa della maggioranza dei confini italiani un facile approdo per tutti gli altri paesi che hanno uno sbocco sul mediterraneo.

Ma in una visione più ampia, cosa vuol propriamente dire emigrare?

Significa abbandonare il proprio paese, le proprie origini e i propri affetti, per necessità o per scelta, per andare a stabilirsi in un’altra terra, il più delle volte poco conosciuta e dalla quale non si sa cosa aspettarsi. I motivi per cui avviene questo fenomeno sono molteplici, ma in fondo confluiscono in una causa comune: chi emigra desidera condurre una vita migliore di quella che trascorre nel paese d’origine. L’emigrato desidera fuggire da guerre locali in attesa che la situazione si ristabilizzi oppure è mosso dalla volontà di sottrarsi a situazioni incerte sperando di poter trovare un lavoro remunerato e sicuro stabilendosi definitivamente all’estero o fino a quando non avrà risparmiato abbastanza per iniziare in patria attività che lo metta al sicuro da eventuali crisi.

Uno dei nodi cruciali dell'immigrazione è rappresentato soprattutto dal problema dell'integrazione e coesione sociale.

Il 10 marzo 2012 è entrato in vigore il regolamento che disciplina l’accordo di integrazione:

 

Integrarsi in Italia presuppone l'apprendimento della lingua italiana e richiede il rispetto, l'adesione e la promozione dei valori democratici di libertà, di eguaglianza e di solidarietà posti a fondamento della Repubblica italiana”.

L’accordo di integrazione ha come presupposto la definizione di integrazione quale “processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, con il reciproco impegno a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società”.

Si tratta quindi di un'opportunità per il cittadino straniero di imparare la lingua italiana e gli elementi civici di base della vita in Italia.

Come noto la conoscenza della lingua e della cultura italiana rappresenta un passaggio essenziale per facilitare il processo di integrazione nella comunità di accoglienza, nonché un indicatore del successo del percorso migratorio e della capacità dei cittadini stranieri di inserirsi professionalmente e socialmente nella società italiana.

L’isolamento linguistico crea una condizione di svantaggio. E’ una realtà che sempre più spesso troviamo nelle scuole, una realtà che deve essere "integrata", così come deve essere "integrato" il bambino straniero.

 La scuola deve fare i conti con questa nuova realtà, con questi nuovi allievi che spesso hanno queste caratteristiche:
- non sono italofoni, in maniera diversa: c’è chi è totalmente ignorante di italiano, chi ha competenze molto limitate, sufficienti ad una comunicazione essenziale su argomenti e problemi legati alla vita quotidiana, chi ha sviluppato una qualche forma di interlingua semplificata, con forti influenze della lingua materna da un lato, e del dialetto italiano della zona dove risiede dall’altro;
- spesso sono provenienti da situazioni familiari e sociali deprivate (per esempio immigrati clandestini, nomadi o residenti in campi profughi), o hanno un vissuto tragico o traumatico (per esempio profughi di guerra);
- sono portatori di una cultura molto spesso molto lontana da quella italiana, fatto che si riflette, ed è potenzialmente causa di conflitti, anche sui comportamenti quotidiani, sulla convivenza spiccia, scolastica;
- appartengono a popoli o etnie oggetto di atteggiamenti razzisti da parte degli italiani.
La priorità in questa situazione diventa saper gestire l’integrazione di questi allievi, tenendo presente il fatto che uno dei primi, se non il primo fattore di integrazione è la lingua, è il possedere lo stesso strumento di comunicazione usato nell’ambiente nel quale si vive.

In Italia, finora, in nome di una scuola basata sul pluralismo, ci si è occupati più dell’aspetto dell’accoglienza e dell’educazione interculturale, piuttosto che della formazione dei docenti e dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.

La scuola e i servizi educativi hanno e continueranno ad avere sempre di più un ruolo centrale di integrazione e di socializzazione, in cui coniugare l'unità e la diversità, le origini differenti con un orizzonte comune e condiviso.
In realtà, gli insegnanti devono ricevere una precisa formazione in glottodidattica della lingua seconda, in quanto insegnare italiano a stranieri è ben diverso dall’insegnare una lingua straniera ad allievi italiani, o dall’insegnare italiano ad allievi madrelingua.

Dal punto di vista glottodidattico, per gli allievi stranieri inseriti nella scuola italiana serve quindi uno specifico percorso di insegnamento-apprendimento di italiano come lingua seconda.
L’insegnamento di una lingua seconda ha delle precise specificità, e può essere avvicinato, ma non identificato con un insegnamento di una lingua straniera: una lingua infatti è detta straniera se viene studiata in un ambiente nel quale non viene parlata ed usata, se non a scuola; una lingua è invece definita seconda se è presente nell’ambiente che circonda gli studenti.

Chi insegna oggi lo fa in un contesto di multiculturalità e multirazzialità.

Sono saltati i confini stretti e rigidi dell'appartenenza esclusiva di un territorio mono-culturale e multirazziale e la scuola, oggi e sempre più in prospettiva domani, sa che deve assicurare la conversazione gelosa della specificità della cultura nazionale e l'apertura intelligente, curiosa e rispettosa delle altre culture, sempre più presenti sul territorio.

 

 

Nembrotte Menna Luciana



 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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