002..:: 18.01.2012
..:: Nella foto, la dottoressa Nembrotte Menna Annalisa.
FOGGIA - FG ..:: L’introduzione delle tecnologie digitali
nella scuola deve procedere con le necessarie attenzioni
alle esigenze psicopedagogiche degli allievi nelle diverse
età oltre che a quelle fissate dai programmi ministeriali.
Questo perché è fondamentale insegnare sin dalla prima
infanzia a non sottovalutare l’esigenza di un uso
consapevole ed equilibrato dei media.
I bambini maneggiano con disinvoltura gli strumenti a
partire dal telecomando con il quale sono abituati a
decidere che cosa vedere in tv.
Gli insegnanti e gli educatori devono quindi approfittare
dell’uso delle tecnologie per ritagliare uno spazio
all’interno del quale lavorare per scongiurare i rischi
derivanti dagli eccessi e dai consumi passivi.
Dai 3 ai 6 anni l’uso delle tecnologie digitali non deve
andare a discapito di attività che favoriscano l’educazione
alla manualità, alla corporeità e alla espressività. In
questi primi anni le tecnologie possono essere realizzate
con un approccio ludico esplorativo.
Sulla lavagna infatti, si può disegnare, colorare, e muovere
animali oggetti e personaggi inventando storie su fondi
multicolore e con l’accompagnamento di suoni e di immagini
colorate e animate.
Si possono impiegare giochi educativi che promuovono alcune
competenze di base connesse allo sviluppo del senso motorio
mediante attività che richiedono il coordinamento oculo
manuale, l’orientamento spaziale e direzionale, l’attenzione
e la concentrazione.
Ci sono inoltre importanti implicazioni sul versante
cognitivo con programmi che favoriscono lo sviluppo della
memoria visiva, la discriminazione di forme, lo sviluppo dei
concetti di uguaglianza, di diversità e di corrispondenza.
Altri programmi lavorano sul pensiero analogico, sulle
categorizzazioni (logiche, tipologiche, di specie),
sull’ordinamento per dimensione, (grande – piccolo – alto –
basso), sulla scoperta delle relazioni causa effetto e sul
riconoscimento di sequenze crono temporali lungo l’arco
della giornata, dell’anno, ecc.
In età scolare (6-9 anni), a partire dai primi anni della
scuola primaria, la LIM dispiega le sue potenzialità
nell’ambito delle competenze strumentali quali la letto
scrittura e quelle matematiche. Nei primi anni della scuola
primaria le tecnologie dovrebbero prevedere soprattutto
spazi per una educazione finalizzata a favorire lo sviluppo
delle dimensioni più generali della personalità (emotività,
creatività, autostima, curiosità, socializzazione).
Negli anni successivi (9-12) può prendere spazio
un’educazione “ai media” intesa come coscienza sistematica
delle tipologie di software, delle caratteristiche basilari,
delle interfacce e dei linguaggi, ecc..
In questo periodo l’uso della scrittura elettronica, la
costruzione di archivi, modelli, ipertesti e multimedia, la
navigazione in internet, come anche le caratteristiche
elementari di un linguaggio di programmazione, possono
diventare oggetto di interventi più consapevoli e continui.
Dai 12 anni in poi le tecnologie possono essere utilizzate
con un approccio più disciplinare.
Da questa età la conoscenza elementare di base, (scrittura,
editing multimediale, internet, ecc.) si può dare per
acquisita e può dispiegarsi un’ educazione con i media per
lo più subordinata all’acquisizione di contenuti
disciplinari e transdisciplinari e allo sviluppo di
particolari abilità critiche cognitive e meta cognitive.
La diffusione della LIM – Lavagna Interattiva Multimediale,
risponde pertanto all’esigenza di dotare la scuola, sulla
base delle specifiche esigenze formative previste nei
diversi cicli scolastici, di uno strumento versatile per
favorire le nuove alfabetizzazioni imposte dalle richieste
del contesto socio culturale che, a livello planetario, sta
rapidamente trasformando le modalità di comunicare,
informare e apprendere.
Gli studenti dei paesi occidentali sono oggi immersi in un
contesto culturale in cui le conoscenze sono disponibili in
misura ampia e secondo modalità del tutto inedite.
L’era del web non può e non deve trovare impreparata la
scuola.
Nembrotte Menna Annalisa
Bibliografia:G. Bonaiuto - Didattica
attiva con i video digitali. Metodi, tecnologie,
strumenti per apprendere in classe e in rete.
Trento. Edizioni Erickson.
N. Capaldo - La scuola dei piccoli. Trento. Edizioni
Erickson.
F. Celi - Macchine per imparare. Trento. Edizioni
Erickson.
F. Ceretti - D. Felini. Primi passi nella media
education. Trento. Edizioni Erickson.
D. Felini - Media Education tra organizzazione e
fantasia. Trento. Edizioni Erickson.
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