029..:: 21.05.2012
..:: Nella foto, Nembrotte Menna Luciana
"L'uomo per quasi un
milione di anni dopo essere apparso sulla terra, ha
comunicato solo oralmente. Circa 5000 anni fa ha cominciato
anche a scrivere". Così scriveva il grammatico M. Sensini.
Tra lingua orale e lingua scritta c'è una notevole
differenza.
Anzi, potremmo dire che sono due lingue diverse, perché
diversi sono i mezzi espressivi, diverse le situazioni in
cui si usano.
Il parlato è universale, a differenza dello scritto.
La prima serve quotidianamente e a tutti, anche agli
analfabeti, ed è alla base della comunicazione tra gli
uomini per conversare e comunicare in pubblico. Tutti noi
utilizziamo la lingua per molteplici scopi: per comunicare
emozioni, per indicare qualcosa, per convincere qualcuno,
per raccontare aneddoti o barzellette, per esprimere (talvolta
con una sola parola) il nostro disappunto, per salutare, per
puntualizzare ciò che avevamo già detto.
La seconda, invece, serve per scrivere documenti, giornali,
lettere, libri ecc.
Mentre la lingua scritta ha un suo codice fatto di regole
abbastanza precise, la lingua parlata è molto più libera e
presenta delle caratteristiche:
• frequenti ripetizioni e uso di parole generiche come cosa,
coso...
• uso frequente di avverbi di luogo: lì, là;
• uso improprio dei pronomi: a me mi piace...;
• molti sottointesi e forme abbreviate;uso raro del passivo;
• esitazioni o chiarimenti: cioè, bhè, forse;
• frasi incompiute o ambigue.
Questo perchè la lingua parlata possiede altri mezzi
espressivi extralinguistici che la lingua scritta non ha,
come l'atteggiamento di chi parla e di chi ascolta,
l'intonazione vocale, come, ad esempio, quando facciamo una
domanda a qualcuno usiamo una cadenza diversa di quella che
usiamo per fare un'affermazione.
Nella lingua scritta, invece, non ci sono espressioni vocali
o visive, bensì segni di interpunzione: punto esclamativo
per un'affermazione o punto interrogativo per una domanda, e
così via.
Quando scriviamo abbiamo più tempo per riflettere su quale
parola usare, per cercare sinonimi, quale verbo prediligere,
come coordinare le idee, per poi rileggere lo scritto,
rivederlo e correggerlo.
La lingua scritta, proprio perchè è più curata, viene usata
per leggi, decreti, relazioni, documenti di ogni genere
destinati a durare nel tempo e ad avere anche un valore
ufficiale.
“L’italiano è una lingua morta” aveva scritto Manzoni ad un
amico proprio per causa della “distanza tra la lingua
scritta e la parlata”
Va considerato, però, che nell'ultimo decennio, nella vita
di tutti i giorni molti giovani e non, fanno uso della
tecnologia per comunicare tra loro, come facebook, twitter,
messanger, e-mail, ma non sempre la língua scritta che usano
rispecchiano le regole grammaticali e addirittura neanche le
parole stesse.
Il “linguaggio telematico” è una lingua nuova.
Certamente esiste un utilizzo prettamente colloquiale della
lingua, cioè riferibile quasi esclusivamente a scopi di
dialogo interpersonale. Molte delle caratteristiche
linguistiche del linguaggio telematico appaiono, tuttavia,
sostanzialmente indipendenti dalla lingua usata, almeno per
quanto riguarda lo stile di dialogo, l’uso della grafica e
di alcuni artifici comunicativi.La strategia tecnico-grafica
sembra voler avvicinare la lingua della messaggistica alla
lingua orale,ovvero pare ricostruire, in qualche misura, una
conversazione reale in una ricerca costante di produrre un
verosimile effetto oralità. Per questo vengono ricercate
soluzioni per tradurre il ritmo del linguaggio verbale
(pause, esitazioni, accelerazioni), l’intonazione (denotazioni
di ironia, di marcata interrogazione o esclamazione), per
simulare le espressioni del viso di chi scrive, per rendere
il “timbro” del messaggio.
È frequente anche l’uso di esclamazioni e suoni onomatopeici.
Lingua scritta e lingua orale, che da sempre si muovono su
binari paralleli ma distinti, sembrano trovare oggi, proprio
qui, un momentaneo punto di incontro.
Leggendo oggi il galateo (nel quale sono descritte molte
regole di comportamento e conversazione) di monsignor Della
Casa possiamo addirittura sorridere di alcune abitudini che
oggi appaiono francamente anacronistiche.
Nembrotte Menna
Luciana
www.assodolab.it
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