003..:: 07.05.2009
La relatrice, professoressa Marialuisa
Corti Crippa intervenuta al corso di formazione e
aggiornamento, tenuto dall'Assodolab nell'ambito di ABCD -
Fiera di Genova - Sala F - Padiglione B.
Regione Liguria, GENOVA..:: Uno slogan di una
rivista orientata a offerte di lavoro e a concorsi di ogni
livello, rivolta ai giovani, dice: «La nostra motivazione è
il vostro successo. Costruisci il tuo Futuro con noi».
Quindi si parte dal concetto che la motivazione da noi
portata avanti sarà il loro successo; per “operare” bene
nella scuola occorre motivare i giovani e quindi
apprestiamoci a motivarli, ma come?
I giovani hanno come modelli soprattutto cantanti e sportivi
e questi che cosa fanno? Competono, competono in ogni modo:
a livello di gruppo, di intergruppo, a livello nazionale e
internazionale, e i giovani li vogliono emulare. E gli
insegnanti che devono fare? Emulando il mondo che ci
circonda, anche per le nostre discipline, cerchiamo di
sviluppare il loro desiderio di competere, che non sempre è
solo per emergere, è anche per accontentare il desiderio di
confrontarsi, di aprire i propri orizzonti. Ma per poter
motivare dobbiamo noi stessi essere motivati, la vostra
presenza qui oggi ci dice che desiderate trarne forza per
dare forza.
Genova, 14 novembre 2008 - Nella foto, alcuni docenti
che hanno partecipato al corso di formazione e aggiornamento
organizzato dall'Assodolab, Ente accreditato MIUR, presso
ABCD - Fiera di Genova - Sala F - Padiglione B.
Vi illustrerò alcuni elementi di motivazione.
1.
Per l’apprendimento della tastiera del computer (che è
sempre più “schifato” e “schivato” ma che è la base per
velocizzare il tempo di stesura di un qualsiasi testo) è
opportuno utilizzare programmi consoni ai tempi che stiamo
vivendo, uno di essi è «Tutoredattilo», un programma di
Claudio Gucchierato, collaboratrice Raffaella Signorelli,
steso in più lingue, esso utilizza la tastiera adatta alla
lingua proposta per quanto riguarda lettere, vocali ed
accenti particolari; tale programma è veramente molto
accattivante e scaricabile gratuitamente da Internet.
L’attuale versione 7.1 (ed anche le precedenti) funziona
solo su piattaforma Windows: 98Se, Windows Me, Windows 2000,
Windows XP e Windows Vista (quindi non funziona per il
momento né su Unix, né su Mac), ma questo, penso, non sia
assolutamente un problema per le nostre scuole.
2.
La partecipazione alle gare Internet - che senza spostarsi
dalla propria scuola permettono di partecipare a gare di
livello europeo e non solo. E qui cominciano i primi
confronti e le prime domande, le prime motivazioni. I
ragazzi finite le gare consultano le graduatorie e vedendo i
risultati di certi paesi stranieri si domandano “ma perché
quelli riescono ad ottenere simili risultati e noi no?”
Le risposte possono essere tante, io preferisco citare
queste due: la tastiera così come è non favorisce certo la
nostra lingua per la posizione di lettere quali la Y e la H,
piuttosto che la J e la K a svantaggio di altre lettere più
frequenti, ma inoltre e soprattutto è l’assiduità delle
esercitazioni fatte in paesi meno favoriti del nostro, dove
i ragazzi ancora si applicano e si applicano molto. I nostri
giovani hanno mille modi di svagarsi e non vogliono trovare
il tempo per lo studio, l’allenamento.
Basta vedere quante volte le esercitazioni proposte
(anch’esse scaricabili gratuitamente da Internet) sono
utilizzate da certi Paesi. Le gare internet si possono
svolgere anche in più lingue, in tal modo gli allievi sono
stimolati a guardare altre tastiere per scrivere una
determinata lettera con un determinato accento e così via e
quindi entra in gioco anche l’internazionalizzazione.
3.
E a proposito di internazionalizzazione che c’è di meglio di
provare a fare i testi proposti alle varie gare
internazionali? Quest’anno le gare internazionali si
svolgeranno a Pechino, o meglio Beijing, dal 15 al 21
agosto. Potrebbe essere un’idea molto accattivante
parteciparvi, così come hanno fatto gli sportivi la scorsa
estate partecipando alle Olimpiadi. Le nostre Olimpiadi
prevedono:
- gare di abilità al computer;
- gare di ripresa del parlato professionali e non;
- gare per il riconoscimento del parlato (che vuol dire
produrre il testo del discorso dettando simultaneamente
quanto detto dall’oratore);
- gare multilingue;
- gare di sommario.
Oltre alle competizioni sopradette si svolgono relazioni
sulle nuove procedure per stesura di documenti nel senso più
ampio del termine. Tra le competizioni proposte a livello
mondiale consiglio di prendere come modello:
A. La gara di riproduzione del testo.
E’ una gara che deve essere svolta in 30’ di riproduzione di
un testo, con una percentuale di errori dello 0,25%. Poco
stimolante direte voi, io la ritengo una gara di resistenza.
Si deve tener conto anche del fattore precisione: 0,25%
anziché quell’1% a cui siamo abituati nelle gare nazionali o
da quanto normalmente ritenuto per ottenere una valutazione
positiva.
B. Gara di correzione del testo.
È una gara di abilità perché bisogna essere in grado di
correggere 350 correzioni in dieci minuti di un testo
digitale che viene consegnato, contenente 15mila caratteri.
Essa “valorizza il concetto del tempo”, concetto molto utile
in futuro; “il tempo è denaro”, si dice, “a chi più sa più
spiace perder tempo” ecc. “Combatte l’accidia”, un male del
nostro tempo, si cerca il nulla, il banale, l’indifferenza,
il vuoto, quel vuoto che rischia di fare anche delle persone
“vuoti a perdere”. Ma ciò che vi propongo maggiorante di
provare a fare in classe sono le esercitazioni di cui la
gara “Professional word processing”.
È una gara difficile, io ritengo che la difficoltà sia
stimolante ed appassionante, proponendo sempre cose facili
avviene “l’appiattimento che annulla la volontà e lo spirito
di iniziativa”. Questa gara consiste nell’editing
professionale del testo, consegnato su memoria esterna, che
si deve svolgere in 75 minuti. Gli italiani non brillano
certo, anzi la disertano addirittura quasi sempre.
Potrete avere notizie più dettagliate aprendo il sito
www.Intersteno.org o
www.intersteno.it
dove potrete trovare i testi di gara di Praga 2007, qui io
vi propongo il testo di gara di cui al congresso di Vienna
2005.
Partecipare a riunioni come quella di oggi organizzata dall’Assodolab
ci fa sentire facenti parti di un gruppo e quanto più questo
gruppo è numeroso tanto più si sarà ascoltati ai vertici e
partecipare, o quanto meno provare a competere in modo
virtuale, a competizioni internazionali motiva gli
insegnanti. In genere si torna con il desiderio di
migliorare. E, se migliora il maestro, migliora anche lo
studente-utente. Tutta la vita è una competizione: guardiamo
nel campo commerciale il caso dei telefonini, così vicini ai
giovani. La concorrenza ha migliorato il prodotto, da quelle
mini “scatolette” abbiamo ottenuto sempre più prestazioni
(meravigliose direi) e il tutto a minor costo.
Attraverso queste gare o attraverso queste esercitazioni, si
possono sviluppare capacità collaterali quali:
- capacità linguistiche
- cognizione del paese che eventualmente si apprestano a
conoscere
- preparazione al mondo, che in un futuro molto prossimo
sarà, sia dal punto di vista commerciale, che industriale e
gestionale, a livello mondiale.
In questo modo, inoltre essi verificano:
- le proprie capacità,
- la propria resistenza,
- il tempo di realizzazione
- tutto ciò è una verifica dell’operato del discente.
Ma soprattutto una verifica dell’operato del docente perché
dando una valutazione ai nostri alunni su esercizi proposti
a livello internazionale, o lasciando che altri diano loro
una valutazione, valutiamo anche noi stessi.
Occorre far comprendere che il concetto del nostro
insegnamento è al di là della professione, della materia
insegnata, anzi mira a un “sapere globale”, che porta a un
maggior equilibrio per misurazione del proprio operato, alla
consapevolezza dei propri limiti, all’auto stima. Può
sembrare strano ma anche chi non ottiene risultati
brillanti, ha senz’altro la consapevolezza di essersi
misurato in un contesto più ampio e ha superato se stesso
mettendosi in gioco, ottenendo spesso il reale dominio di
sé, in grado di svolgere domani attività complesse non solo
nella professione, ma anche nella società, preparandoli
quindi “ad esercitarvi le loro responsabilità verso se
stessi, gli altri “a trasferire gli apprendimenti in altri
contesti, e “l’agire” in rete è senza altro da favorire e
rafforzare.
È mia abitudine ascoltare chi ha partecipato a competizioni
mondiali, molti di essi sono oggi uomini e donne, (arrivati
si dice), e tutti sono concordi nel dire che si sono sentiti
più pronti a superare altre prove, quali concorsi e
colloqui, grazie:
- agli allenamenti che hanno dovuto fare, (la prima
vittoria: su se stessi)
- allo stimolo prodotto ad una partecipazione di ampio
respiro
- al desiderio di dare il meglio di sé e di vincere
l’emozione che sempre accompagna questi momenti.
Marialuisa Corti Crippa
www.assodolab.it
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