003 ..:: 11.06.2015 - ore 12:30
Nella foto, le dieci città della
Sesta Provincia Pugliese.
BARLETTA – BT ..:: Entrano nel vivo della protesta anche
alcuni insegnanti del Liceo Scientifico “Carlo Cafiero” di
Barletta, bloccando alcuni scrutini delle classi «non
terminali».
I docenti del Liceo Scientifico della cittadina della Sesta
Provincia Pugliese sembrano che abbiano aderito
abbondantemente al blocco degli scrutini previsti per i due
giorni di sciopero. I Consigli di classe interessati alle
operazioni di scrutinio saranno riconvocati ai sensi
dell’art. 3, comma 3, lettera g) dell’accordo
sull’attuazione della Legge 146/2000 allegato al Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro dell’anno 1999.
Molti sono i docenti che hanno aderito all’iniziativa.
Niente paura per gli studenti che non vedono i «quadri»
affissi nella bacheca dell’Istituto. L’operazione comporta
solo lo «slittamento» di due giorni delle date di scrutinio,
quindi, i relativi «tabelloni» verranno affissi con un paio
di giorni di ritardo rispetto al calendario normale.
E così, accanto alle città capoluogo di Provincia o di
Regione, il blocco degli scrutini entra nel vivo anche nelle
Scuole di periferia. Lo sciopero del personale della Scuola
del 5 maggio scorso a cui hanno aderito una buona parte di
insegnanti in servizio e ben 800mila insegnanti in tutta
Italia, seguito da momenti di protesta davanti alle
Prefetture, sit-in, manifestazioni di piazza, fiaccolate,
flash-mob, cortei e ogni altra iniziativa doveva servire per
scongiurare l’approvazione del Ddl Scuola che attualmente è
in direttiva di arrivo al Senato della Repubblica.
Insomma, il Ddl Scuola va rivisto in tutte le sue parti e
modificato o riscritto là dove gli «attori principali» i
«sindacati» della Scuola CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA Unams
ed i «politici di opposizione» dell’attuale Governo, hanno
sottolineato più volte le incongruenze e i disagi di questo
provvedimento calato dal cielo. Allo stato attuale pare che
nella sede di Piazza Madama, sono pervenuti oltre 2000
emendamenti sia da parte dei senatori dell’attuale
maggioranza di questo Governo (PD), sia da parte della forze
di opposizione, compreso M5S, SEL ed altri.
Il malcontento è generale, in tutte le Scuole d’Italia, sia
negli ordini inferiori sia in quelle superiori. I motivi
della protesta spaziano dall’assunzione di 100mila precari
lasciando a casa gli altri 60mila docenti che lavorano nella
scuola da diversi anni, allo strapotere dei dirigenti
scolastici, dal “nomadismo triennale” degli insegnanti da
assumere con contratto triennale alle deleghe in bianco che
il presidente del Consiglio Renzi ha inserito in questo
documento così importante. A tutto questo si aggiunge che il
contratto collettivo degli insegnanti è rimasto fermo da
diversi anni ed occorre adeguare gli stipendi a quelli degli
altri Paesi Europei.
Queste condizioni inaccettabili da parte degli insegnanti
hanno dato vita a questa ultima protesta di «blocco degli
scrutini» ovvero di «slittamento degli stessi» anche in
questa Scuola, giocando così l’ultima partita per questo
anno scolastico che sta giungendo al termine.
Carla Minchillo
carla.minchillo@lasestaprovinciapugliese.it
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