022 ..:: 30.09.2022
..:: Estratto della partitura per violino
Tartiniana Seconda di Luigi Dallapiccola.
TRINITAPOLI ..:: Luigi Dallapiccola (Pisino,
3 febbraio 1904 – Firenze, 19 febbraio 1975), pianista, è
considerato uno dei maggiori compositori italiani del
Novecento. Una delle sue innovazioni più importanti è
l'utilizzo della dodecafonia, per questo motivo è
considerato da molti il padre della scuola dodecafonica
italiana. Egli trascorse la maggior parte della sua infanzia
a Trieste, ma poco dopo si trasferì in Austria con la
famiglia dove iniziò a conoscere la musica di Richard Wagner
e Giuseppe Verdi. Entrò al conservatorio di Firenze nel
1921, e cominciò ad appassionarsi ad alcuni compositori tra
cui ricordiamo Arnold Schoenberg e Anton von Webern. Luigi
Dallapiccola ebbe un grande interesse per la musica di
Giuseppe Tartini, e per omaggiarlo scrisse due composizioni
dal titolo “Tartiniana prima” e “Tartiniana seconda”.
Rispetto alle altre composizioni, ciò che risalta in questi
due brani è il fatto che egli prende spunto da due autori
del passato, Paganini e Tartini. Le due Tartiniane
rappresentano un’eccezione nella produzione musicale di
Dallapiccola. Si tratta di due opere interamente strumentali
e non sono dodecafoniche, ma tonali. Entrambe le
composizioni sono state scritte negli anni '50, quando
Dallapiccola aveva già definito il suo linguaggio musicale.
La Tartiniana prima è stata scritta nel 1951, per violino e
orchestra. L’incarico gli era stato assegnato dalla
Koussewitzky Music Foundation. Dallapiccola dedicò questa
composizione a Natalie e Serge Koussewitzky. La prima
esecuzione si tenne a Berna, il 4 marzo del 1952. Il brano è
composto da 4 movimenti: Larghetto, Allegro, Molto
sostenuto, Allegro. La Tartiniana seconda, invece, è stata
scritta nel 1956. E’ dedicata a Sandro Materassi, grande
amico di Dallapiccola. Esistono due versioni: quella per
violino e pianoforte, e quella per violino e orchestra da
camera. L’opera fu eseguita per la prima volta a Vienna. In
entrambe le Tartiniane, sono assenti i violini ma c’è una
grande presenza di strumenti a fiato (flauti, oboi,
clarinetti, fagotti, corni e tromba). Nella Tartiniana
seconda, egli aggiunge un corno inglese, un clarinetto
piccolo e toglie il fagotto, il controfagotto e un corno
rispetto alla Prima. Aggiunge il glockenspiel, un piatto
piccolo e un tamburo militare allo xilofono, le sei viole
diventano quattro, i tre violoncelli diventano quattro,
mentre spariscono completamente i contrabbassi. Dallapiccola,
inserisce numerose modifiche nelle sue composizioni,
rispetto allo spartito originale tartiniano. Infatti, mentre
l’opera di Tartini era scritta nella tonalità di re
maggiore, nella Tartiniana prima, Dallapiccola sposta la
melodia di una quinta inferiore. Ci accorgiamo di ciò, già
dalla quarta battuta, quando con l’ingresso del flauto
secondo, il suono del violino secondo diventa più lineare,
senza variazioni. Un’ulteriore modifica avviene a battuta 7,
e anziché di trovare sol-si bemolle, abbiamo due la unisoni.
Successivamente, con l’entrata dell’arpa, Dallapiccola
introduce l’altra parte del tema di Tartini, trasportato di
una quarta superiore. La Tartiniana prima si apre con il
violino solista che esegue il tema principale, mentre la
Tartiniana seconda inizia con la melodia presentata dal
corno inglese, e dall’oboe, seguiti poi dal flauto. Il
violino solista entra quasi alla fine del tema principale,
affidato agli strumenti a fiato; e appena dopo la prima
battuta, ritorna tutto l’ensemble strumentale, che ripete le
prime battute. Nella partitura autentica della Tartiniana
seconda, quella per violino e pianoforte, Dallapiccola
affida al violino solista l’esecuzione del tema principale.
Questo brano deve essere eseguito con la sordina. Mentre,
nell’altra versione, quella scritta per violino e orchestra
da camera, il violino esegue la melodia senza sordina.
Alessia Zanna
..:: Note e approfondimenti. |
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Nella foto, il Maestro di Violino Alessia
Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa
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