029 ..:: 30.09.2022
..:: Sopra, la copertina di un CD prodotto
in Spagna dalla Discogs nel 2018. Label: Quartet Records –
QR330, Format: 2 x CD – Album - Mono, Genre: Stage & Screen,
Style: Soundtrack – Score, Barcode: 8436560843306.
TRINITAPOLI ..:: Nino Rota era un musicista
che possedeva un repertorio vastissimo che spaziava da
quello classico a quello cinematografico e nonostante la
grandissima quantità di musiche scritte, egli non incorreva
in banalità e clichés, ma manteneva sempre una propria
personalità, ogni tema musicale era trattato nella sua
unicità. Egli aveva il talento e la capacità di
rappresentare le immagini filmiche facendole aderire
perfettamente alla musica, caratteristica fondamentale della
sua poetica musicale e che contribuisce a creare «uno «stile
Rota»: esso consiste nella perfetta aderenza alle immagini,
nella grande capacità che i temi hanno di ricordare
situazioni, emozioni, stati d’animo secondo le convenzioni
tipiche del suo linguaggio musicale», come sosteneva Dalla
Polla Clio nel suo libro dal titolo "La musica di Nino Rota
nel cinema di Federico Fellini: analisi musicale di 8 1/2".
Nino Rota nel suo percorso e cammino musicale fu ispirato da
molti artisti, come ad esempio i suoi insegnanti di
composizione italiani ed esteri, e da musicisti famosi che
facevano quotidianamente visita alla sua casa; Rota era
circondato dall’arte in ogni sua forma ed egli amava trarne
costantemente spunto ed ispirazione per le sue composizioni.
L’autore Roberto Calabretto nel suo libro "Considerazioni su
un musicista inattuale: Nino Rota" scrive che "Le ore
passate accanto a Casella permettono poi a Rota di conoscere
e apprezzare la sua musica à la manière de... metafora di
quel camaleontismo stilistico, vera e propria cifra
stilistica del compositore romano, che il giovane allievo
eredita pienamente.
L’assimilazione degli idiomi musicali provenienti da
molteplici poetiche compositive, che rende il catalogo di
Casella cartina al tornasole di tutti i suoi amori musicali,
si fa strada anche in Rota, nel suo gusto verso il pastiche
e nella sua propensione ad essere “un compositore-spugna,
inconsapevole plagiario, continua enciclopedia di citazioni
proprie ed altrui che renderebbero compito disperato ogni
tentativo di individuare realmente la percentuale di musica
‘già scritta’ contenuta nelle sue partiture".
I brani musicali di Rota, nonostante fossero caratterizzati
anche da dissonanze e intervalli di seconda (per gli effetti
particolari che scaturivano da quest’uso e non per un
utilizzo voluto di quei particolari metodi espressivi), sono
piuttosto distanti dalla musica dissonante moderna atonale,
la quale è caratterizzata da un’instabilità uditiva in cui i
suoni producono nell’ascoltatore una sensazione di tensione
e di contrasto, generata da un uso diverso e nuovo degli
intervalli: ad esempio l’uso della seconda minore e
maggiore, la quarta aumentata, la nona maggiore e quella
minore. I sentimenti che scaturivano da questo tipo di
intervalli erano nuovi rispetto all’armonia tonale: troviamo
emozioni di inquietudine, tensione e angoscia.
La propensione di Rota per una musica tonale deriva quindi
anche dall’influenza musicale e stilistica del suo maestro
Casella, e come dichiara Calabretto nel suo libro già citato
in precedenza, "la necessità di ripristinare il sistema
tonale che Casella, dopo aver vissuto a Parigi le intemperie
dell’impressionismo, del wagnerismo e delle dodecafonia,
proclaṃ a spada tratta al momento del suo rientro in
patria, trova in Rota, a distanza d’anni, un fedele
assertore a tal punto che la fedeltà alla sintassi tonale
diviene uno dei tratti distintivi del suo linguaggio
musicale".
Chiara Di Bert
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